Cronaca
venerdì 4 Novembre, 2022
di Redazione
«Ero riuscito a rianimarla, ce l’avevo fatta. Ma poi è morta per le lesioni interne riportate. Sotto i miei occhi». È sconvolto il dottor Piergiorgio Buniotto, veterinario veronese, che ha assistito all’incidente del quale è rimasta vittima la sua neo collega e l’ha subito soccorsa, convinto di essere riuscito a strapparla alla morte. Sequenze drammatiche che ieri ha riferito ai carabinieri, nella caserma di Sommacampagna (Verona), per circa due ore, fino alle 15 circa, riavvolgendo il nastro, cercando di mettere a fuoco ogni aspetto, dettagli, in balia dell’emozione. Inevitabilmente della commozione. Ieri mattina si trovava nella stalla con la 25enne -con cui lavorava assieme da gennaio – «per dei controlli sanitari ordinari» fa sapere. Improvvisamente la reazione inconsulta, inspiegabile, della mucca. «L’animale non aveva dolore e non è stato toccato, né da me né da lei». Eppure il bovino si è mosso con violenza. «Ho visto la collega che veniva spinta contro la parete del box dalla testa della mucca» racconta Buniotto. La roveretana, ridotta in gravi condizioni, è andata in arresto cardiocircolatorio. Lui, da dieci anni veterinario di fiducia dell’azienda agricola di Custoza Corte Vittoria, non ha perso tempo. È intervenuto a soccorrere Santoli ed è riuscito a farle tornare a battere il cuore. Ma solo per poco. Il professionista è sconvolto e fa fatica a parlare ancora. Della tragedia, della 25enne. «Domani magari riuscirò a parlare, a raccontare, che persona, che collega è stata Chiara». Da gennaio «apprendista, come un praticante avvocato» spiega il professionista.
In caserma dai carabinieri, ieri pomeriggio, si sono presentati anche i genitori di Chiara Santoli, disperati, e con loro alcuni familiari. Quanto accaduto ieri ha sconvolto le loro vite, ogni piano e programma per il futuro. Un dramma su cui gli inquirenti vorranno fare luce