giovedì 23 Marzo, 2023
di Redazione
Incredulità e commozione a Marco per il triste epilogo della serata di martedì, quando all’ospedale ha cessato di vivere Italo Nave. Un’improvvisa e terribile notizia che ha scosso il paese dove l’uomo, 64 anni originario della Vallarsa, era molto conosciuto e apprezzato per le sue qualità e le sue doti altruistiche. Il fascicolo d’indagine, che sempre viene aperto in questi casi, è stato anche subito chiuso dal magistrato Viviana Del Tedesco: i rilievi e le testimonianze raccolte dalla polizia locale hanno appurato che non vi sono coinvolgimenti di altre persone. Quindi è stato disposto già ieri mattina il nulla osta per la sepoltura.
L’altro ieri, intorno alle 16,30, Italo Nave stava rientrando a casa in sella al suo scooter. Era quasi arrivato, poche centinaia di metri e avrebbe parcheggiato la moto e ritrovato a casa la moglie, Cristina, maestra d’asilo in pensione da poco tempo, altrettanto conosciuta e apprezzata in paese dove ha seguito ed educato numerose generazioni di bambini passati dalla scuola materna del paese, Invece a casa non ci è mai arrivato. Lungo il tragitto sulla statale del Brennero, all’altezza dello stabilimento Fir a sud di Marco, è successo qualcosa. Molto probabilmente è stato un malore a sorprenderlo. La moto, senza più una guida, è finita fuori strada, catapultando a terra l’uomo, rimasto riverso nella canaletta che costeggia la statale. L’allarme è partito immediatamente: i sanitari, arrivati rapidamente sul posto, hanno tentato la rianimazione per un periodo infinito. Poi la corsa al pronto soccorso e la speranza appesa al filo. Un filo troncato poche ore dopo, quando ai medici non è rimasto altro da fare che constatare il decesso.
Ieri il via libera per i funerali, visto che nulla c’era più da indagare. Un destino fatale ha portato via in un modo assurdo Italo Nave, elettricista all’Ocea prima di andare in pensione, solo pochi anni fa. Gioviale e disponibile a dare una mano, in paese ha raccolto solo apprezzamenti e attestati di stima. Anche per questo ora la comunità si stringe attorno a Cristina e al figlio Marcello, che di mestiere fa il cuoco, per testimoniare la sua riconoscenza e solidarietà.