L’inchiesta
domenica 7 Maggio, 2023
di Benedetta Centin
Il Corpo forestale trentino lo aveva ipotizzato fin da subito che M62 poteva essere stato ucciso da un altro orso, un adulto, almeno dalle ferite che presentava la carcassa dell’esemplare trovato morto una settimana fa esatta sul gruppo del Brenta, sopra il lago di Molveno. E proprio l’ipotesi dell’attacco da parte di un simile, ora che è stata effettuata l’autopsia, rimane la più accreditata. La più probabile. Evento, questo, non inverosimile: gli scontri tra plantigradi possono avvenire infatti durante l’intero arco dell’anno, e nella stagione degli amori, già iniziata, questo rischio aumenta.
Ma per averne certezza, per stabilire con esattezza la causa della morte dell’orso M62 (identificato fin da subito dai forestali grazie alle marche auricolari), bisognerà procedere oltre: saranno infatti necessari degli accertamenti di laboratorio che verranno effettuati nei prossimi giorni. Questo perché la carcassa rinvenuta domenica mattina 30 aprile da alcuni escursionisti in una zona impervia tra il lago di Molveno e San Lorenzo Dorsino era in avanzatissimo stato di decomposizione: almeno sarebbe quanto emerso nel corso dell’esame sul plantigrado delegato dalla Provincia di Trento ed effettuato l’altro giorno, venerdì, a Trento, nella sezione dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale delle Venezie.
Organi mangiati da predatori
Proprio le condizioni dell’animale fanno supporre che fosse morto da almeno un mese, probabilmente ancora prima che l’orso Jj4 aggredisse ed uccidesse Andrea Papi a Caldes (la tragedia il 5 aprile scorso). Nel corso dell’autopsia (di tipo sanitario) gli specialisti avrebbero riscontrato anche come nella carcassa di M62 mancavano molti organi interni, evidentemente mangiati nelle fasi successive al decesso da altri predatori di passaggio. Il fatto che la carcassa non sia completa, che quindi non ci sia la possibilità di analizzare ogni parte dell’animale, rende necessari specifici accertamenti di laboratorio. Per arrivare a chiarire una volta per tutte come sia morto l’esemplare nato nel 2018 che il governatore Maurizio Fugatti aveva già inserito nella lista degli orsi «problematici» da abbattere. M62 in particolare in quanto esemplare «confidente», già protagonista di avvicinamenti alle zone antropizzate in cerca di cibo (la Provincia era in attesa del parere di Ispra). Finora, alla luce di quanto trapelato, sembrerebbe comunque remota l’ipotesi avanzata dagli animalisti e cioè che l’orso sia stato vittima di bracconaggio. Animalisti a cui non è stata concessa la possibilità di partecipare all’autopsia visto che non si dubita affatto dell’operato dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale delle Venezie.
L’indagine contro ignoti
Intanto la Procura di Trento ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato di uccisione di animali a carico di ignoti. Se anche gli ulteriori accertamenti confermassero che ad uccidere M62 è stato un suo simile (e non l’uomo come temono gli animalisti), una volta ricevuti gli esiti degli accertamenti dall’Istituto Zooprofilattico sperimentale, la Procura allora provvederà a chiedere l’archiviazione del fascicolo.
L’esemplare «confidente»
M62 era nato nel 2018 dalla stessa cucciolata di F43, femmina morta a settembre scorso nelle fasi di cattura, e di M57, che aveva aggredito un carabiniere ad Andalo. Secondo i forestali M62 negli ultimi tempi si aggirava sopra Tuenno, in val di Non. Aveva sì il radiocollare ma risultava guasto. Il plantigrado era stato radiocollarato una prima volta il 28 giugno 2021, dopo essere stato catturato in località Maso Toscana (Comune di Andalo): allora – aveva tre anni – era stato «imprigionato» con la trappola a tubo. Qualche mese dopo, il 4 novembre 2021, era stato nuovamente catturato in località Plaucesa di Monclassico (Comune di Dimaro Folgarida). Gli era stato cambiato il radiocollare, danneggiato e non più funzionante. Fugatti, che lo aveva già condannato a morte, stava attendendo il parere di Ispra sull’abbattimento ma l’istituto ancora non si era ancora espresso sull’esemplare «confidente». Stando a quanto riportato nel «Rapporto grandi carnivori 2021», realizzato dalla Provincia di Trento, già nel 2020 l’animale si era più volte avvicinato agli insediamenti antropici, soprattutto in Val di Sole, dove in più occasioni aveva consumato rifiuti organici. Un atteggiamento registrato più volte tra la primavera e l’inizio estate 2021, in particolar modo sull’Altopiano della Paganella: il plantigrado era infatti entrato in più occasioni nei centri abitati. Per questo M62 era stato radiocollarato e «sottoposto a costante attenzione, comprendente ripetute azioni di dissuasione» si legge. Lo stesso aveva peraltro manifestato «una spiccata confidenza» in particolare in due occasioni. Il 3 ottobre 2021, nel corso di un incontro ravvicinato a sorpresa con una persona. Dopo una iniziale reazione di allarme/minaccia M62 era rimasto a pochi passi da questa «manifestando una particolare confidenza», anziché allontanarsi come di norma accade. Altro episodio il 17 novembre 2021: allora invece il plantigrado aveva seguito la traccia del trascinamento di un cervo abbattuto da quattro cacciatori nel comune di Contà, fino ad arrivare ad una distanza minima di quindici metri dal gruppetto. L’interazione, stando al Rapporto, era durata a lungo, circa una decina di minuti, durante i quali l’orso aveva manifestato un «estrema confidenza/accettazione» della presenza ravvicinata dei quattro cacciatori, nonostante questi avessero tentato di allontanarlo.
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