Il caso

sabato 13 Gennaio, 2024

Morte di Mj5, gli attivisti di StopCasteller che lanciano una manifestazione nazionale di protesta a Trento il 3 febbraio

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«È il terzo orso su cui pendeva un ordine di cattura firmato Fugatti trovato morto, non si può più parlare di coincidenze», scrive l'associazione

Sulla morte dell’orso Johnny-Mj5 intervengono gli attivisti di StopCasteller che lanciano una manifestazione nazionale di protesta a Trento il 3 febbraio.

«È il terzo orso su cui pendeva un ordine di cattura firmato Fugatti trovato morto, non si può più parlare di coincidenze – scrivono – Com’è possibile che per questi orsi la morte violenta sia arrivata puntualmente prima che la forestale sia riuscita a individuarli? Scenderemo in piazza per protestare contro questi gravissimi fatti e per opporci alle politiche della Provincia, che a fronte di un bracconaggio diffuso pretende di varare una legge ammazza-orsi per sterminarli completamente».

Ancora: «Dopo Fiona-F36 e Amir-M62, Johnny-MJ5 è il terzo orso su cui pendeva un ordine di cattura firmato Fugatti trovato morto. A questo punto è evidente che non si può più parlare di coincidenze».

Così gli attivisti della campagna StopCasteller commentano la notizia che l’orso trovato morto in autunno a Bresimo è Johnny-MJ5, ricercato per sette mesi dopo essere stato coinvolto in uno scontro con Lorenzo Cicolini, fratello del sindaco di Rabbi, e il suo cane. Incidente i cui tratti sono, a tutt’oggi, fumosi.

«Com’è possibile che negli ultimi mesi, ogni volta che un orso finisce sulla lista nera della Provincia autonoma di Trento, la morta violenta sopraggiunge, sistematicamente, prima che la forestale riesca a individuarlo? Sono fatti gravissimi e inquietanti. Sabato 3 febbraio scenderemo in piazza a Trento per una manifestazione nazionale, per protestare contro queste uccisioni – proseguono gli attivisti – e per opporci alle politiche della Provincia che, a fronte di un bracconaggio diffuso e non paga della strage di animali protetti in corso, sta varando una legge ammazza-orsi per sterminarli completamente».

«Dopo le scioccanti rivelazioni del programma Mi Manda Rai Tre, secondo le quali tre dei sette orsi trovati morti nel 2023 sarebbero stati avvelenati, abbiamo chiesto chiarezza, ma la Provincia si trincera dietro l’Istituto zooprofilattico delle Venezie che ancora non avrebbe comunicato gli esiti delle analisi sui plantigradi, confermando una inaccettabile opacità dell’operato istituzionale».

«Allevatori e cacciatori continuano impuniti a premere il grilletto e ad avvelenare gli orsi e a queste morti la PAT vorrebbe aggiungere l’uccisione legalizzata di ben 24 orsi in tre anni tramite un Ddl di prossima approvazione: “otto orsi confidenti all’anno da abbattere si trovano”, ha dichiarato in modo molto allusivo Simone Marchiori, assessore della giunta Fugatti. Un atteggiamento ideologico e ascientifico che porterà in poco tempo a una nuova estinzione degli orsi in Trentino. Va ricordato, infatti, che essendo gli orsi del Trentino tutti imparentati, il rischio di impoverimento genetico diventa una certezza, portando al calo delle nascite ed al rischio di estinzione. E’ chiaro che la convivenza con questi animali in Trentino deve cambiare: informazione e prevenzione la renderebbero possibile. La strage che il governo vuole fare la renderà semplicemente inattuabile perché non ci sarà più nessun orso con cui convivere».

«Il 3 febbraio non scorderemo di denunciare anche la vigliacca e crudele condanna alla cattività a vita inflitta dalla Provincia di Trento all’orsetto Nino-M89. Un orso che poteva essere libero vive oggi detenuto in un parco zoo a Spormaggiore, destinato a diventarne l’attrazione di punta della prossima primavera».

Altre informazioni sulla manifestazione nazionale del 3 febbraio a Trento e sull’ultima azione di protesta (digitale) lanciata ieri sono pubblicate sul sito della campagna stopcasteller.it e sui canali social di Assemblea antispecista e Collettiva Scobi, che ne sono promotrici.

Fiona-F36
La notizia del ritrovamento del suo corpo in Val Bondone è di fine settembre 2023. Sull’orsa pendeva un’ordinanza di cattura che aveva sostituito quella di abbattimento a seguito del ricorso al Consiglio di Stato da parte delle associazioni animaliste.
Dagli atti della Forestale risulta che l’orsa era stata disturbata dai due cacciatori che il 30 luglio l’avevano sorpresa in una zona risultata essere la sua tana e del suo cucciolo, di cui non si è più avuto alcuna notizia.

Amir-M62
Il suo corpo è stato trovato ad aprile 2023 in stato di decomposizione in una zona impervia tra il lago di Molveno e San Lorenzo Dorsino. Su di lui pendeva un’ordinanza di cattura della PAT perché etichettato come problematico e confidente per via di alcune predazioni e per l’abitudine di rifornirsi di rifiuti urbani dai cassonetti della zona. Non aveva mai avuto un incidente con un essere umano.