Il caso
sabato 3 Dicembre, 2022
di Redazione
Il cerchio si è stretto sul presunto responsabile del tragico incidente costato la vita a Davide Rebellin. È un uomo tedesco di 62 anni il conducente dell’impresa di spedizioni, con sede a Recke, in Germania, che il 30 novembre ha investito l’ex campione di ciclismo provocandone la morte sulla strada regionale 11 a Montebello Vicentino. Il camionista dell’autoarticolato Volvo è indagato dalla Procura di Vicenza per omicidio stradale e fuga del conducente in caso di omicidio stradale. Al momento si trova in Germania dove aveva fatto rientro.
Il mezzo sui cui viaggiava è stato identificato con la collaborazione dell’Agenzia delle Entrate e del Centro di cooperazione di polizia di Italia, Austria e Slovenia di Thorl Maglern mentre il 62enne è stato rintracciato dalla polizia tedesca di Steinfurt, sempre in Renania settentrionale-Vestfalia, in contatto con il Servizio di cooperazione internazionale di polizia (Scip) dopo aver sentito il fratello di lui, tra l’altro titolare dell’impresa di trasporti per la quale lavorava il 62enne. Secondo quanto emerso dai primi accertamenti, gli era stata ritirata la patente per guida in stato di ebrezza dalla polizia stradale di Chieti nel 2014 ma a suo carico risulta anche un patteggiamento nel 2001 davanti al tribunale di Foggia per violazione dell’obbligo di fermarsi in caso di incidente con danno alle persone. La pena era stata successivamente dichiarata estinta per decorso del tempo.
Una inquietante analogia con l’incidente di Montebello Vicentino. Secondo quanto emerge dalle immagini del sistema di videosorveglianza di un esercizio pubblico vicino alla rotatoria, dopo l’impatto sarebbe infatti sceso dal camion, si sarebbe avvicinato alla vittima e sarebbe ripartito. L’uomo sarebbe anche stato fotografato da alcuni testimoni accorsi sul posto per prestare i primi soccorsi al ciclista.
La Procura di Vicenza ha intanto disposto l’autopsia che si terrà nei prossimi giorni.
L'inchiesta
di Tommaso Di Giannantonio
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