Il lutto

martedì 4 Aprile, 2023

Morto Bruno Baggia. Il dolore di Malè per la scomparsa di un grande atleta e un grande uomo: «Simbolo di perseveranza, di voglia di aiutare»

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Scomparso a 88 anni dopo una malattia affrontata con coraggio, fino al 2019 è sceso regolarmente in pista per gare agonistiche

Il Comune di Malè perde uno dei suoi personaggi più illustri, l’atleta Bruno Baggia. A 88 anni Baggia si è arreso con enorme coraggio a una malattia affrontata con grande serenità. Padre di Filippo e Riccardo, anch’egli atleta di buon livello nazionale nel mezzo fondo e nella corsa campestre, Bruno ha messo assieme un qualcosa come 75 titoli tra europei e mondiali nell’atletica leggera nelle categorie master. Avvicinatosi allo sport agonistico già dopo i 40 anni, Baggia ha sempre affiancato a una brillante attività imprenditoriale nella falegnameria di famiglia anche la passione per lo sport. Dapprima nello sci di fondo, poi nell’atletica leggera e nella corsa in montagna. Nonostante l’avanzare dell’età e i primi effetti della malattia, fino a pochissimi mesi fa lo si poteva incontrare ancora di buon mattino ad allenarsi lungo la pista ciclabile della Val di Sole.
Per Baggia, assecondando la sua volontà, non si terrà un funerale classico. Il figlio Filippo lo ha ricordato dicendo: «Per volontà di mio padre, seguendo le orme di mia madre, si è tenuta solo una cerimonia privata con i parenti più stretti». Esempio di abnegazione e sacrificio nel mondo dello sport, Baggia ha saputo affrontare gli ultimi mesi di vita con encomiabile forza di volontà. Parlava spesso della sua malattia, che ha affrontato serenamente. Grande il cordoglio nella sua Val di Sole, ma le note di affetto e di commozione per la sua scomparsa sono arrivate da tutto il mondo sportivo trentino, a cominciare dalla Fidal, la Federazione dell’atletica leggera. Il presidente della Fidal Trentina, Dino Parise, ha affidato il suo personale addio a Baggia a un comunicato: «Bruno Baggia è stato questo, un simbolo. Il simbolo della perseveranza, della voglia di gareggiare, della voglia di aiutare, della voglia di rendersi disponibili. Il simbolo dell’amore e della passione per l’atletica leggera in ogni sua forma. Il mondo dell’atletica trentina piange la scomparsa di questo volto amico che per decenni e decenni ha calcato piste, sentieri e strade di tutta Europa e non solo. Ha vinto titoli master di ogni livello, da quelli nazionali a quelli mondiali, un palmares sempre pronto ad arricchirsi fin oltre la soglia degli 80 anni. E l’ha sempre fatto col sorriso e la disponibilità di chi è pronto a dare una mano in ogni frangente, spesso accompagnato dal figlio Riccardo, a sua volta atleta di ottimo livello sempre con i colori dell’Atletica Valli di Non e Sole. Quando un simbolo se ne va, lascia un vuoto tutto particolare. Ma allo stesso tempo lascia un’immagine, un’idea da seguire, un modello da imitare. Anche per questo, grazie Bruno. Grazie di cuore». Fino al 2019 Bruno Baggia aveva calcato le piste degli 800 e 1500 metri, e quelle dei 3mila e 5mila; fino a una decina d’anni fa anche le distanze maggiori, come i 10mila e le mezze maratone fino al 2007.