ambiente
giovedì 12 Dicembre, 2024
di Patrizia Rapposelli e Serena Torboli
A Trento sul fronte abbandono selvaggio dei rifiuti sono fioccate le multe: sanzioni fino a 108 euro e identificati gli autori grazie agli impianti di videosorveglianza. Il lungo Fersina, le roste del’ Adige, via Pio X, in via Laghetti, nel parco di Canova, Povo e Gardolo le zone dove sono stati abbandonati rifiuti di ogni genere: da sacchetti di spazzatura a vestiti.
Negli ultimi sei mesi sono state numerose le segnalazioni arrivate al Nucleo ambientale della Polizia locale da parte dei cittadini, grazie alle quali è stato possibile identificare e sanzionare i furbetti dei rifiuti. «Non è raro passeggiare lungo la Destra Adige e vedere spazzatura di ogni genere. La situazione sembra costantemente peggiorare», la testimonianza di due passanti, Gabriele e Serena.
Sono stati segnalati casi di abbandono di sacchi di rifiuti sul Fersina e materiale vario nei distributori della città, compresa una batteria per auto.
A riferirlo è il Comune nel fare il punto sulle attività di controllo nella seconda metà dell’anno: «I cittadini hanno telefonato alla Polizia locale segnalando con grande tempestività la situazione – scrive l’amministrazione comunale- Fortunatamente in nessuno dei casi si è trattato di abbandono di materiale pericoloso».
A distanza di poche settimane dall’operazione di pulizia effettuata dal Comune in via Pio X, alle spalle delle scuole Savio, l’area è di nuovo invasa dai rifiuti. La zona, confinante con i parcheggi e la boscaglia nei pressi del Circolo Tennis Grillo, sembra essere tornata ad essere meta prediletta per l’abbandono incontrollato di materiali, nonostante i recenti interventi.
Un mese fa, grazie anche alla segnalazione di Alberto Pattini e Tiziano Uez, era emerso uno scenario di degrado che vedeva, tra gli altri, materiali da cantiere, seggiolini per auto, giocattoli e tavolini da campeggio perfino un materasso, disseminati lungo diversi metri. La quantità di rifiuti era tale da richiedere l’uso di mezzi specifici per la rimozione, data l’impossibilità di utilizzare i veicoli comunali standard.
L’interrogazione presentata da Autonomisti per Trento evidenziava preoccupazione sulle misure di controllo e prevenzione, auspicando l’uso di fototrappole, la sensibilizzazione nelle scuole e un incremento delle sanzioni. Come ricorda Alberto Pattini, il problema si può affrontare con incisività solo se «qualcuno fosse colto sul fatto e si applicassero le sanzioni, che sono molto importanti».
Tuttavia, il ritorno dei rifiuti solleva dubbi sull’efficacia delle strategie finora adottate. Questa volta, il panorama è leggermente diverso. Accanto a cartacce, involucri di cibo e un numero davvero considerevole di bottiglie di birra accumulate, spiccano sacchi neri di spazzatura, un treno di gomme e due bombole del gas, oggetti quindi potenzialmente pericolosi. Una presenza che desta qualche interrogativo non solo per il rischio ambientale, ma anche l’origine poco chiara. Come nel caso precedente in cui era evidente la presenza di materiali utilizzati su cantieri, oltre che il probabile deposito da svuotamento di cantine o post trasloco, anche questa volta sembrano esserci abbandoni legati ad attività di impresa.
Sono numerosi i casi di degrado e di abbandono segnalati dal duo Pattini Uez: l’abbandono di immondizie lungo la ciclabile di Ravina, per un totale di 30 sacchi di materiale, alla zona del Castellèr, o ancora lungo il rio Carpine a Gardolo di Mezzo. Oltre a questo, i casi di imbrattamento e immondizie in città, dalla zona della Portela a via Lampi.
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