cronaca

martedì 20 Agosto, 2024

Muore d’infarto dopo una lite, indaga la Procura: nelle immagini delle telecamere la dinamica dell’accaduto

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Iusuf Berisa, 51 anni, è deceduto la notte di Ferragosto dopo aver recuperato il figlio in un locale

Si attendono risposte dall’autopsia sulla morte di Iusuf Berisa, deceduto a Piedicastello la notte di Ferragosto. Sul caso indaga la Procura di Trento benché, ufficialmente non risultino persone indagate né reati ipotizzati.
La storia è stata raccontata da Il T domenica: nella notte tra il 15 e il 16 agosto Berisa era stato coinvolto in una lite in locale sul lungolago di Caldonazzo, sul lato perginese, a Valcanover, dove era intervenuto dopo essere stato chiamato dal figlio. È tornato a casa, a Trento e, qualche ora dopo, è stato vittima di un infarto.
La novità è che l’intera scena, accaduta a tarda ora all’interno di un locale — non all’esterno come risultava dalle prime informazioni — è stata filmata dalla telecamere di videosorveglianza. È stata acquista dagli agenti della questura, che l’hanno visionata.
Berisa si era recato nel locale dopo essere stato chiamato da un figlio, coinvolto in una lite con un conoscente. Nelle immagini si vede un contatto tra lui e uno dei litiganti, contatto che ha provocato la caduta dell’uomo di 51 anni. È scivolata anche l’altra persona, che gli è caduta sopra. Non ci sarebbe, dunque, una chiara ed evidente dinamica di aggressione, quanto un litigio.
Secondo gli accertamenti da parte degli inquirenti, le persone coinvolte si conoscevano: la lite sarebbe infatti scattata tra gli esponenti di due famiglie, entrambe parte della comunità sinti, che avevano dei conti in sospeso. Fatto sta che nessuno, al momento della lite, ha chiamato le forze dell’ordine.
La polizia è intervenuta, però, a tarda notte, per i rumori che provenivano dalla casa dove viveva Berisa. Era appena passata l’ambulanza; il medico aveva dichiarato il decesso.
La mattina di venerdì 16 alcuni parenti di Isuf Berisa si sono presentati in Questura, raccontando della lite e chiedendo che venisse fatta giustizia. In questo modo il caso è finito in Procura, sul tavolo del pubblico ministero Patrizia Foiera che, tra le altre cose, ha disposto l’autopsia per fare chiarezza oltre ogni dubbio.
Si cerca un eventuale nesso causale tra quanto accaduto e il successivo malore: in questo caso la Procura potrebbe procedere con un’ipotesi di reato, che potrebbe essere quella di lesioni.
La versione della famiglia parla di un intervento in aiuto del figlio ventenne, la persona coinvolta, per l’appunto, nella rissa.
Berisa, nato nell’odierno Kosovo ma residente a Trento da molti anni, lascia la moglie e cinque figli: era un volto noto nella comunità rom del Trentino. Il 51enne aveva svolto, nell’arco della sua vita, diversi lavori, in molti casi per ditte di pulizia.
Nelle prossime ore è atteso il nulla osta da parte dell’autorità giudiziaria, per consentire il rito funebre e la sepoltura.