Lutto
mercoledì 5 Giugno, 2024
di Davide Orsato e Daniele Benfanti
Come ogni giorno era uscito già di prima mattina per lavorare nei suoi campi, sui ripidi pendii che scendono verso il lago di Santa Giustina. Ma non è tornato per pranzo. Tanto da far preoccupare i familiari. Non sapevano, questi ultimi, che Federico Agosti, 78 anni, era stato vittima di un incidente con il trattore. Il mezzo agricolo si è rovesciato, in mezzo ai meleti, schiacciandolo. È l’ultimo di una lunga lista di incidenti sul lavoro, quello avvenuto ieri, martedì 4 giugno, in località Scanna, a Livo. La vittima è un pensionato del posto che, però, aveva voluto mantenere l’attività avviata nel lontano 1976. L’allarme è stato lanciato attorno alle 15.30, quando un passante ha notato il trattore rovesciato, con il motore ancora acceso e ha chiamato i carabinieri. È stato subito allertata la centrale del 112, che ha mandato sul posto, inaccessibile alle ambulanze, l’elicottero. I soccorritori si sono calati dall’alto, trovando, sotto il mezzo, il corpo di Agosti privo di vita. Sul posto, per i rilievi, sono intervenuti i carabinieri delle stazioni di Malè e di Rumo. I militari hanno appurato come il mezzo fosse sprovvisto di dispositivi di sicurezza anticaduta (a partire dal rollbar). Essendo avvenuto in un’area privata, di proprietà della persona coinvolta, l’incidente non sarà trattato, dal punto di vista strettamente burocratico, come infortunio sul lavoro e non si aggiungerà al già lungo elenco che vede già dodici decessi. Una fredda statistica che non cambia quanto avvenuto: per Agosti quella di ieri era una giornata di lavoro a tutti gli effetti e stava usando il trattore per «trattare» i meli con l’insetticida. Agosti, come il resto della sua famiglia, era proprio di Scanna, dove aveva, oltre l’azienda agricola anche casa. «Una persona molto conosciuta — racconta il sindaco, Willi Zanotelli — molto in forma alla sua età e un gran lavoratore». Altri parenti dell’uomo, di cognome sempre Agosti, residenti a Livo, ricordano il congiunto: «Viveva da solo, non aveva figli, aveva un fratello di nome Sergio. Quando abbiamo sentito il rumore dell’elicottero sopra il paese abbiamo pensato a uno dei tanti incidenti in moto. Poi abbiamo saputo che si trattava di Federico. Andava sempre presto in campagna a curare i suoli meli. Proprio assurdo che l’incidente mortale sia accaduto proprio lì. Effettivamente sotto Scanna, verso i prati di Barna, che scendono ripidi verso il greto del rio Pescara, i pendii dei versanti della montagna sono piuttosto scoscesi».
Un altro parente, Gianantonio Agosti, racconta del passato lavorativo di Federico: «Aveva lavorato a lungo come meccanico e carrozzieri, con un’officina sua proprio qui in paese. In passato aveva lavorato per un periodo anche fuori Livo». Un uomo cordiale e sempre allegro, lo descrivono altri compaesani. «Di compagnia, grande lavoratore, conosciuto e rispettato in paese, amante della sua campagna» lo ricordano tutti.
Quella campagna che gli è stata fatale, a due passi da casa, in un pomeriggio di fine primavera.
Per la comunità del piccolo comune anaune un lutto improvviso e doloroso. Da fissare a breve, finiti tutti gli accertamenti sull’incidente, i funerali di Agosti.
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