il caso
sabato 9 Novembre, 2024
di Simone Casciano
Con ogni probabilità la gestione targata Centro Santa Chiara della Trentino Music Arena è già finita. Lo ha comunicato l’assessora Francesca Gerosa, all’indomani della notizia del commissariamento dell’ente, durante la conferenza stampa della giunta provinciale. «Con ogni probabilità non sarà il Santa Chiara a occuparsi della Trentino Music Arena – ha detto Gerosa – In questo momento non trovo opportuno aggiungere carico di lavoro all’ente». L’assessora ha fatto un quadro generale sulle ragioni che hanno portato alla decisione del commissariamento dell’ente, sugli obiettivi della commissaria D’Ippoliti e sul futuro prossimo della Trentino Music Arena. Assente invece il presidente della provincia Maurizio Fugatti, nonostante la decisione fosse stata presa da entrambi e nonostante la Trentino Music Arena sia a tutti gli effetti una creatura del governatore.
Music Arena si cambia ancora
Per l’area concerti di Trento sud quindi quella 2025 sarà, con ogni probabilità, la terza estate con una gestione diversa. Due anni fa fu Edg-Spettacoli, in una situazione quasi emergenziale, a occuparsi dell’estate di concerti su richiesta del Santa Chiara con uno stanziamento dedicato di 800mila euro e un debito finale di 750mila. Questa estate invece l’ente se n’è fatto carico direttamente, su mandato della Provincia che aveva stanziato 1 milione di euro per i concerti. Risorse non sufficienti visto che i costi di gestione alla fine hanno lasciato un buco nei conti del Centro superiore ai 2 milioni di euro. Ora, annuncia Gerosa, si cambia ancora. «Ora il Santa Chiara deve seguire un percorso di riorganizzazione – spiega l’assessora – Non credo sia questo il momento in cui chiedere all’ente lo sforzo extra della Trentino Music Arena. Poi in futuro chissà…». La domanda quindi diventa: se non il Santa Chiara, chi? «Non abbiamo ancora preso questa decisione – spiega Gerosa – Quello che mi piacerebbe fare è coinvolgere le realtà culturali e i giovani del territorio nella progettazione di un’offerta culturale, quella della Trentino Music Arena, che crediamo rimanga importante per tutti i trentini». Una novità però c’è: si pensa ad un calendario più ampio. «L’analisi di questa estate ci dice che luglio è stato un mese sottotono, probabilmente perché molti trentini sono via per le vacanze. Pensiamo quindi di lavorare su una programmazione diversa spalmata su più mesi». Il problema è che è già dannatamente tardi, chi lavora nella musica sa che si calendarizzano oggi i concerti della prossima estate. Soprattutto se si vogliono portare a Trento nomi grossi i biglietti devono essere messi in vendita prima delle feste. Il rischio sennò è quello di partire nuovamente in primavera quando i calendari degli artisti sono già pieni e molte persone hanno già acquistato biglietti per altre date.
Il futuro del Centro
Gerosa ha poi chiarito anche quale sarà il ruolo della commissaria D’Ippoliti al Santa Chiara. Nelle parole dell’assessora il debito accumulato a causa della Trentino Music Arena, 2,6 milioni di euro, rimane sullo sfondo e l’attenzione invece va verso l’organizzazione interna della struttura. «La decisione del commissariamento è maturata a seguito degli approfondimenti portati avanti fin da inizio agosto. Approfondimenti che hanno reso evidente la necessità di una riorganizzazione interna del Centro per renderlo più efficiente e proprio questo sarà il primo compito della dottoressa D’Ippoliti che è una professionista altamente competente». Per la verità che il centro necessitasse di una riorganizzazione è un qualcosa a cui già il direttore Ongaro lavorava da tempo, anche affiancandosi a una società esterna, e il piano di riorganizzazione è stato inviato alla Provincia. Di fatto la nomina della commissaria, per 6 mesi, congela la nomina di un nuovo cda, visto che quello attuale è scaduto alla fine di ottobre. Forse un effetto collaterale, ma di sicuro un’occasione per prendere tempo visto che pare che non ci fosse l’intesa tra Fugatti e Gerosa su quale fosse il quadro delle nuove nomine, con il governatore che puntava sulla continuità e l’assessora che invece voleva un rinnovamento. Sullo sfondo rimane il malumore del Centro che si sente bocciato anche se i suoi conti e la sua gestione è sempre stata sana, al netto della Trentino Music Arena, presa in carico su richiesta della giunta. «Non è assolutamente una bocciatura – chiarisce Gerosa – A volte le cose si complicano per svariati motivi, nessuno imputa incapacità al Santa Chiara. Non è una bocciatura è la volontà di mettere l’ente in condizione di rendere al meglio in quello che sa fare meglio». Il malumore dei professionisti sarebbe diretto anche verso la figura di Vittorio Costa. Professionista del mondo della musica, avvocato di Vasco Rossi e consulente per la Trentino Music Arena questa estate, scelto da Fugatti, con incarico da 50mila euro. Chi ha lavorato all’estate di San Vincenzo lo descrive come il vero organizzatore degli eventi, compresa e soprattutto la selezione degli artisti. Eppure, quando c’è da attribuire le responsabilità, sembra che la colpa sia sempre del Santa Chiara.