L'evento
giovedì 27 Luglio, 2023
di Davide Orsato
Era sicuramente uno dei nomi più noti, almeno per chi non ha più vent’anni, della tre giorni musicale. E invece, il Trentino Love Fest partirà senza le Vibrazioni. Il frontman, Francesco Sarcina è afono, e ne avrà per dieci giorni. L’esibizione salterà del tutto. L’evento, dunque, sarà affidato a maggior ragione ai più giovani, quelli nati nel decennio Zero più che negli Novanta, che avranna l’onere della ripartenza della Music Arena. Dopo Vasco, tanta incertezza e un programma annunciato (non ancora del tutto) quasi a ridosso del primo evento. Che consiste in un’iniziativa «di cuore» fin dal nome, un charity event (ossia, un evento di beneficenza), il cui ricavato, dato dalla somma degli ingressi al prezzo simbolico di 2,50 euro, andrà devoluto in un fondo a favore della Romagna, alle prese con il post alluvione. Tutto pronto, dunque, per il debutto di quello che i promotori hanno definito «il più grande festival mai realizzato in Trentino». Di carne al fuoco, nonostante l’imprevisto dell’ultimo minuto, ce n’è tanta: si inizia alle 17 con i primi dj set, per poi passare ai primi live «preserata» alle 19 e, dalle 22, agli «artisti di punta». Fatta eccezione per i trentini Rebel Rootz, che dal 2010 hanno messo il reggae al centro delle loro sonorità, e dopo il forfait delle Vibrazioni, che avevano promesso un’antologia della loro carriera ventennale, tutto il resto della serata sarà in mano alla «gen Z». A partire da gIANMARIA, cantautore vicentino rivelazione a X Factor 2021 e tra i big dell’ultima edizione di Sanremo. Sul palco dell’area San Vincenzo salirà anche Tredici Pietro, al secolo Pietro Morandi, figlio ventiseienne del ben più noto Gianni. Con lui Lil Busso (Nicola Bussolari): entrambi sono nomi notissimi della scena rap bolognese e proporranno brani da Lovesick, il loro album del 2022, oltre a qualche inedito. Tra gli ospiti, figura Lum!x, dj austriaco classe 2001 che può già contare su due dischi di platino: in tanti lo ricorderanno per la sua partecipazione all’Eurovision Contest del 2022 a Torino.
Quanto ai Rebel Rootz (Massimo Fontanari, Carlo Villotti, Francesco Dallago, Pietro Toniolli, Loris Dallago), il quintetto trentino arriva da tre anni di successi. Il loro ultimo singolo è fresco di quest’estate: «Marrakech», un brano dalle sonorità reggae ma contaminato da un sound «urban», firmato dalla collaborazione con Ciro Princevibe, produttore reggae numero uno in Italia.
Ma, come si diceva, è solo l’inizio. Domani sarà la volta di un sestetto capitanato da Tony Effe. Il rapper romano, fondatore della Dark Polo Gang, è il nome più noto della seconda serata del festival. Con lui, in successione, il producer napoletano Ava, il rapper marchigiano Naska, quello italo-venezuelano Mida. Insomma, ancora una serata dominata dagli zoomer, tutti nati dopo il 1995, e che strizza l’occhio alle sonorità nate sul solco della stagione trap.
Si chiude sabato con altri nomi noti ai più giovani, come Nayt, Dani Faiv, e Des3ett, ossia il trentino Cristian Verdes. Siamo ancora dalle parti del rap (con qualche incursione nell’elettronica) e la serata virerà su versanti più hardcore con l’esibizione dei Cor Veleno, un gruppo che si rifà, anche per motivi cronologici, alla storia dell’hip-hop, quella della scena East Coast anni ‘90 (i Wu Tang, per dire un nome). Insomma, si cerca di conquistare i giovani ma anche qualche nostalgico, il tutto con un’impronta ribelle. La ricetta per un possibile pienone, a cominciare dal prezzo popolare, c’è. Sperando che la sfortuna non ci metta ancora lo zampino.