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martedì 7 Marzo, 2023
di Paolo Ghezzi
Chissà che cosa direbbe oggi, il giornalista-politico Flaminio Piccoli, ragazzo del 1915 nato nel Tirolo austriaco da immigrati trentini, del «suo» Adige comprato da un editore-politico sudtirolese quasi monopolista in regione, un re dei giornali che ora chiede 150mila euro per «stalking giornalistico» alla libera cooperativa di indipendente informazione Salto.bz?
E, a proposito di manganellate. Il giornalista socialista Piero Agostini, futuro successore di Piccoli all’Adige, nel libro Trentino di Faganello (1982), sotto il titolo Edipo in patria, scrive ironico: «Di Trento e dei trentini a Benito Mussolini non piacque nulla tranne le pubblicazioni della ProCultura e le carceri di Trento e Rovereto che trovava, per esperienza diretta delle une e delle altre, senz’altro migliori di quelle italiane». Benito Mussolini era arrivato a Trento a febbraio 1909, come segretario della Camera del Lavoro. Aveva 26 anni e già un certo curriculum come giornalista socialista: Avvenire del lavoratore di Losanna, La Lima di Oneglia, Pagine Libere, Pensiero romagnolo. Conferenziere tempestoso nella natia Romagna e fra Losanna, Ginevra, Coira, Friburgo e Lugano, nella Trento asburgica il futuro Duce, più che fare il sindacalista, si dedicò a progettare le sue opere storico-letterarie, una addirittura sul grande riformatore boemo Jan Hus, predicatore del Vangelo dei poveri, bruciato sul rogo – ad maiorem Dei gloriam – a Costanza nel 1415: Giovanni Huss il veridico. Le altre tre di sfondo tridentin-asburgico: Rodolfo d’Austria, Il Trentino veduto da un socialista e il romanzo d’appendice Claudia Particella l’amante del Cardinale (Emanuele Madruzzo, XVII secolo), storia erotico-ecclesiastica fra Buonconsiglio e Toblino. Claudia aveva, secondo il romanziere romagnolo, «occhi che sapevano la malia delle velenose passioni». Vent’anni dopo la ruggente stagione di Trento, Sua Eccellenza il capo del governo Mussolini firmò i Patti Lateranensi con Sua Eminenza il segretario di Stato vaticano Pietro Gasparri, un altro cardinale.
Tennis
di Redazione
Il campione altoatesino sulla copertina di «Tennis Magazine» che titola «Il primo della classe». Lui: «Tre anni fa nei tornei più importanti arrivavo negli ottavi, nei quarti; l'anno dopo alternavo quarti e semifinali»