il lutto
mercoledì 29 Maggio, 2024
di Davide Orsato
Nessuno, sul momento, ha visto come è morto Natalino Paradisi, l’autotrasportatore di 55 anni finito schiacciato da una sponda del suo camion nel piazzale di Scurelle. Ma le telecamere di videosorveglianza hanno ripreso tutto. Una tragedia avvenuta in pochi minuti, nel glaciale silenzio di una sera in cui, in quella zona industriale della Bassa Valsugana popolata di aziende, si lavorava ancora. Quelle immagini, acquisite dai carabinieri della compagnia di Borgo Valsugana spiegano il drammatico incidente, definito dai soccorritori «assurdo» e assolvono l’azienda con cui il camionista, da privata partita Iva, stava lavorando, la Legno Valsugana. Nessuna indagine, dunque: non ci sono responsabilità di terzi, è stata una tragica fatalità.
Cosa è successo
L’incidente è avvenuto poco dopo le 20. Natalino Paradisi aveva appena finito di consegnare un carico di ramaglie destinate alla lavorazione. Per facilitare il lavoro aveva legato delle sponde di un altro mezzo al suo camion, dove normalmente trasportava dei tronchi, assicurandole con delle funi. Prima di andare via, uno scrupolo, qualcosa era rimasto incastrato. E il 55enne prima ha armeggiato all’esterno, forse alzando quei sostegni che aveva utilizzato, poi è entrato nel cassone vuoto. A quel punto il crollo della pesante fiancata (oltre trecento chili) che l’ha schiacciato, uccidendolo sul colpo. Il piazzale della zona industriale di Asola, dove si trova la Legno Valsugana ma non solo, è molto ampio, e il via vai di camion è la regola. Nessuno si è accorto di nulla. Sono dovuti trascorrere almeno trenta minuti prima che qualcuno chiamasse i soccorsi. Sono stati due giovani lavoratori, insospettiti dalla «posizione anomala» del camion. Dopo aver visto all’interno il corpo senza vita di Paradisi hanno chiamato i soccorsi. Sul posto i vigili del fuoco di Scurelle, che hanno rimosso la sponda. Ma subito si è capito che non c’era nulla da fare.
Il lutto nella comunità
Natalino Paradisi era molto conosciuto non solo a Castel Ivano, dove viveva nella frazione di Spera, ma in tutta la Bassa Valsugana. Originario di Grigno, come tutto il resto della sua famiglia si era trasferito con il matrimonio, quando aveva sposato Michela, dipendente comunale. Dal matrimonio erano nate due figlie: Sara e Francesca a cui era legatissimo e di cui andava orgoglioso dei traguardi scolastici raggiunti. Ma era anche impegnato politicamente: si era candidato con una lista a sostegno di Armando Floriani alle ultime elezioni comunali. Ora è il sindaco «rivale» alle elezioni, ma con cui era in ottimi rapporti a ricordarlo: «Siamo tutti sconvolti da questa perdita improvvisa — racconta il primo cittadino di Castel Ivano, Alberto Vesco — era una persona apprezzata e che sapeva ravvivare la nostra comunità». Paradisi lascia anche due fratelli, Domenico Antonino, agente immobiliare a Borgo e Franco Paradisi, di professione cuoco. Le condoglianze alla famiglia sono arrivate anche dall’ex sindaco Leopoldo Fogarotto, che conosce bene i tre fratelli. I funerali si terranno già oggi pomeriggio nella chiesa parrocchiale di Spera, alle 16.
«Ballerino eccezionale»
Lungo tutta la sua vita professionale, Paradisi ha sempre fatto il conducente. Non solo di camion, ma anche di pullman, con una piccola agenzia di viaggi. Dopo il 2020, con Vaia, aveva «cambiato vita», comprandosi un nuovo camion e dedicandosi al recupero di legname. Persona allegra e vitale, era un appassionato ballerino. Un messaggio di cordoglio è arrivato anche dalla discoteca «Bandiera gialla» di Fonzaso, di cui era un assiduo frequentatore. Ma, raccontano i conoscenti, Paradisi non mancava mai alle feste di paese della zona, da Borgo a Grigno, dove non si sottraeva mai a una danza. Nella foto scelta dalla famiglia per il necrologio indossa un paracadute: ricordo di un’esperienza di skydiving che aveva voluto provare pochi mesi fa.