Criminalità

lunedì 31 Marzo, 2025

Negozi di bici elettriche, due furti da centinaia di migliaia di euro in una settimana. «Bande organizzate, vanno contrastate»

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Prima a Torbole, sabato notte a Mezzolombardo. Il direttore di Bike Festival, Silvio Rigatti: «Disattivano gli antifurti e portano via tutto nel cuore della notte. Serve un controllo sulle targhe»

Due colpi «da professionisti» in meno di una settimana. Prima, giovedì, al negozio Carpentari Store di Torbole, poi, nella notte di sabato al Ciclo Shop di Mezzolombardo. Nel primo caso sono sparite 26 bici elettriche per un valore complessivo di 160 mila euro, nel secondo sono state sottratte 17 bici, elettriche e muscolari per un valore di centomila euro. I commercianti, che hanno prontamente denunciato i furti, non hanno dubbi: si tratta di colpi da professionisti.

 

Le bici elettriche sono tra le merci più rubate in assoluto in Trentino Alto Adige, come dimostrano anche le statistiche di polizia. Il fenomento è ben noto. E ora il settore chiede iniziative per garantire la sicurezza dei commercianti. Spesso, infatti, l’antifurto regolarmente installato non basta. È stato i caso del negozio Carpenteri: i ladri si sono calati dal tetto appositamente per sabotare gli antifurti, di cui conoscevano perfettamente la posizione. Il trend preoccupa, lo conferma anche Silvio Rigatti, presidente del Bike Festival di Riva del Garda. «C’è evidentemente – spiega – un forte mercato di bici elettriche rubate. E questi furti rischiano di mettere in ginocchio i negozi. Oltre alla merce rubata, infatti, i proprietari si trovano spesso con la vetrina completamente spaccata».

 

Un’altra caratteristica di questi colpi, prosegue sempre Rigatti, è che avvengono nel cuore della notte: «Negli ultimi casi è successo alle 3, quando in giro non c’è nessuno. Sappiamo che le forze dell’ordine sono al lavoro, ma chiediamo agli amministratori una maggiore tutela. Più telecamere, magari con software di riconoscimento facciale e il sistema di tracciamento delle targhe (come il targa system, ndr) per sapere chi transita in paese sarebbero d’aiuto».

 

Nei casi irrisolti resta il mistero sulla fine delle bici: «Si dice – conclude Rigatti – che vengano subito portate nei paesi dell’Est Europa. Certamente, trovarle, soprattutto se passano alcuni giorni, è decisamente difficile»