il caso

sabato 22 Febbraio, 2025

Nei boschi di Sèn Jan scaricate le fognature dei rifugi. La Provincia: «Una gestione adottata da molte strutture»

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Nel maggio 2025 è previsto l'avvio dei lavori per il nuovo collettore delle acque nere

Dopo le anticipazioni di «Report» sull’inchiesta che andrà in onda domani, 23 febbraio, sulle fognature dei rifugi scaricate nei boschi della Val di Fassa, arriva la replica della Provincia che precisa:

«Il 28 maggio 2021 la Società degli Alpinisti tridentini (SAT) è stata autorizzata dal comune di  San Giovanni di Fassa, nell’ambito di un procedimento di autorizzazione unica territoriale in capo all’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente (APPA), allo scarico delle acque reflue domestiche previo trattamento per il rifugio Roda de Vael».

La Provincia specifica che «questo tipo di gestione dei reflui è adottato da buona parte dei rifugi alpini».

«In ogni caso,- si legge nella nota –  con questa autorizzazione è stata modificata la precedente autorizzazione comunale, prevedendo lo spostamento del punto di scarico in suolo, con un  prolungamento di circa 350 metri della tubazione. Nell’ambito del procedimento erano stati acquisiti i pareri istruttori favorevoli da parte del Servizio geologico della Provincia e dell’APSS (Azienda Provinciale per i servizi sanitari).
Poiché il rifugio Roda de Vael è facilmente accessibile agli escursionisti ed è molto apprezzato da residenti e turisti, nel 2021 la Giunta Provinciale aveva previsto nel Piano stralcio per i rifugi alpini ed escursionistici del Piano provinciale di risanamento delle acque, la possibilità di collettare i reflui alla fognatura nera. Nel marzo 2024, il progetto per il nuovo collettore delle acque nere è stato approvato e i lavori dovrebbero iniziare nella primavera del 2025.