papa francesco

mercoledì 3 Aprile, 2024

Nel libro-intervista di Francesco il nodo irrisolto dei due Papi: il dualismo con Ratzinger e le disposizioni per i funerali

di

Nelle pagine anche le riflessioni sui matrimoni omosessuali: «Benedetto mi difese sempre. Non sono eresie»

Papa Francesco alla sua morte sarà esposto nella bara e non su un catafalco, «con dignità ma come ogni cristiano». Lo ha raccontato lo stesso Bergoglio nel libro-intervista con Javier Martinez-Brocal ‘El sucesor’ (edizioni Planeta). Il Papa ha raccontato di aver già disposto una revisione delle esequie papali spiegando che la veglia funebre per Benedetto XVI è stata l’ultima con il corpo del Papa fuori dalla bara e il catafalco con i cuscini.
A proposito di Benedetto XVI «ho avuto un colloquio molto bello con lui quando alcuni cardinali sono andati a incontrarlo sorpresi dalle mie parole sul matrimonio, e lui è stato chiarissimo con loro – afferma il pontefice nel libro-intervista –. Un giorno si sono presentati a casa sua per farmi praticamente un processo, e mi hanno accusato davanti a lui di promuovere il matrimonio omosessuale. Benedetto non si è agitato perché sapeva perfettamente quello che io penso. Li ha ascoltati tutti, uno ad uno, li ha calmati e ha spiegato loro tutto. È stata una volta che ho detto che, siccome il matrimonio è un sacramento, non può essere amministrato a coppie omosessuali, ma in qualche modo bisognava dare qualche garanzia o protezione civile alla situazione di queste persone. Dissi che in Francia esiste la formula delle ‘unioni civili’, che a prima vista può essere una buona opzione, perché non si limita al matrimonio. Per esempio – pensavo – si possono accogliere tre anziane pensionate che hanno bisogno di condividere servizi sanitari, eredità, abitazione, eccetera. Intendevo dire che mi sembrava una soluzione interessante. Alcuni sono andati a dire a Benedetto che io stavo dicendo eresie. Lui li ha ascoltati e con molta elevatezza li ha aiutati a distinguere le cose… Ha detto loro: ‘Questa non è un’eresia’. Come mi ha difeso!… Sempre mi ha difeso». «Mi hanno provocato un grande dolore: che il giorno del funerale venga pubblicato un libro che mi ha messo sottosopra, raccontando cose che non sono vere, è molto triste. Naturalmente non mi colpisce, nel senso che non mi condiziona. Ma mi ha fatto male che Benedetto sia stato usato. Il libro è stato pubblicato il giorno del funerale, e l’ho vissuto come una mancanza di nobiltà e di umanità», spiega poi su monsignor Gänswein, l’arcivescovo tedesco che, prima del funerale di Ratzinger, pubblicò il libro ‘Niente altro che la verità’. E il fatto che Francesco, nel suo libro, parli del Conclave che lo ha eletto evocando il ruolo di Benedetto, i preparativi per il proprio funerale e torni ad attaccare duramente l’ex prefetto della Casa Pontificia, monsignor Gänswein lascia pensare a una sofferenza irrisolta. Una sofferenza nata dal dualismo con Benedetto, morto ormai oltre un anno fa, che ha seguito Papa Francesco per dieci lunghi anni, costretto a subire l’ombra di chi aveva rinunciato dopo molti secoli a essere Papa, permettendo la sua elezione.