il dramma

mercoledì 19 Febbraio, 2025

Neonata morta ad Acerra, sul pitbull nessuna traccia di Dna della bimba. Il padre positivo all’hashish

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Al vaglio degli inquirenti anche le telecamere di videosorveglianza del vicinato. C'è l’ipotesi che il 24enne possa essersi allontanato dall’abitazione

Nessuna traccia di Dna nella bocca e sui denti dei cani. Questi i risultati degli esami condotti su Tyson e Laika, i due animali appartenenti alla famiglia di Giulia, la bimba di 9 mesi morta sbranata, secondo quanto riportato dal padre, dal pitbull nella notte tra sabato e domenica ad Acerra (Napoli). Un elemento che rende ancora meno convincente il racconto del padre, Vincenzo Loffredo, 24 anni, che sostiene di non essersi accorto della tragedia perché dormiva. L’uomo risulta indagato per omicidio colposo e omesso controllo e, al vaglio degli inquirenti, c’è anche l’ipotesi che Enzo possa essersi allontanato dall’abitazione, anche solo per pochi minuti, lasciando sola la piccola. È per questo che la procura di Nola ha acquisito le immagini delle telecamere che si trovano davanti al rione Ice Snei.

Intanto, il padre della bimba è risultato positivo all’hashish. Sull’accaduto indaga la Procura di Nola. Si punta a ricostruire quanto avvenuto nell’abitazione durante la notte. Stando a quanto riferito dal 24enne, quest’ultimo si sarebbe addormentato sul letto con la figlia per poi svegliarsi e trovarla a terra in una pozza di sangue. In un primo momento in clinica aveva parlato dell’aggressione subita da un cane randagio, per poi ritrattare quando è stato sentito dai poliziotti del Commissariato di Acerra, attribuendo la responsabilità dell’aggressione al pitbull di famiglia, Tyson.