La tragedia

giovedì 2 Gennaio, 2025

Neonato trovato morto nella culla termica di una chiesa a Bari: l’allarme non è scattato

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Aperta un’inchiesta per abbandono di minore a carico di ignoti. Nella stessa culla salvati due infanti negli scorsi anni, ma questa volta il meccanismo non si è attivato

Questa mattina, il corpo senza vita di un neonato di circa un mese è stato rinvenuto nella culla termica situata presso la chiesa di San Giovanni Battista, nel quartiere Poggiofranco di Bari. Il sistema di allarme collegato al telefono del parroco non è entrato in funzione, impedendo così l’allerta tempestiva dei soccorsi, inclusi i medici del reparto di Neonatologia del Policlinico di Bari. Resta da verificare se questo malfunzionamento abbia contribuito a un insufficiente riscaldamento della culla, essenziale per mantenere il bambino al caldo.

Il sistema della culla è progettato per attivare automaticamente il riscaldamento e un segnale acustico che avvisa il parroco quando un neonato viene deposto al suo interno. La temperatura, in questi casi, si regola tra i 32 e i 34 gradi se il bambino è nudo, mentre si adatta automaticamente se il piccolo è vestito o avvolto in coperte.

Le ipotesi degli investigatori
Le indagini si stanno concentrando su due possibili scenari: il primo è che il bambino sia morto per il freddo a causa di un guasto ai sensori o di una porta lasciata aperta, che avrebbero impedito il corretto funzionamento della culla termica. La seconda ipotesi è che il neonato sia stato lasciato nella culla già privo di vita.

La culla termica
La culla termica è stata installata nel 2014, all’interno di una stanza situata nei pressi dell’ingresso della chiesa, e rappresentava la prima struttura di questo tipo in Puglia. Progettata in collaborazione con il reparto di Neonatologia del Policlinico, questa culla ha salvato in passato altri neonati. Lo scorso anno, nello stesso periodo, una neonata lasciata nella culla fu soccorsa, curata in ospedale e successivamente affidata a una famiglia. Analogamente, nell’estate del 2020, un altro neonato fu ritrovato con un biglietto lasciato dai genitori, in cui promettevano di amarlo per sempre.

L’inchiesta
La Procura di Bari ha avviato un’indagine per chiarire le circostanze dell’accaduto. L’ipotesi di reato è quella di abbandono di minore aggravato dalla conseguente morte, e il fascicolo è al momento aperto contro ignoti. Le autorità stanno indagando anche sul mancato funzionamento del sistema di allarme collegato alla culla. Don Antonio Ruccia, parroco della chiesa, ha dichiarato di non aver ricevuto alcuna notifica sul proprio telefono.

La culla funziona normalmente rilevando un peso al suo interno, ma non registra movimenti. Gli investigatori della squadra mobile di Bari stanno analizzando i filmati delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona, oltre ai rilievi effettuati dalla Scientifica.

Il sequestro della culla termica
La culla termica è stata posta sotto sequestro per permettere accertamenti tecnici sul sistema di allarme. L’autopsia, disposta dalla Procura e affidata al professor Biagio Solarino dell’Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari, chiarirà le cause e i tempi del decesso. Dai primi riscontri, sul corpo del neonato non sono stati individuati segni evidenti di violenza, e nella culla non sono stati trovati né biglietti né oggetti personali.

Le indagini proseguono per fare luce sulle cause della tragedia e individuare eventuali responsabilità.