domenica 5 Novembre, 2023

Trentino sotto la neve: riaprono le piste da sci. Ma il freddo crea disagi e smottamenti

di

L'assessore Tonina: «Sulla messa in sicurezza del territorio abbiamo fatto molto»

Una nuova perturbazione che ha portato freddo e neve ha interessato il Trentino da ieri sera a questa mattina.
Gli uomini e le donne del sistema di protezione civile ed i tecnici provinciali continuano nelle operazioni di presidio e ripristino del territorio e invitano alla massima prudenza sulle strade.
E ha nevicato già a partire dai 1300-1500 metri e localmente a quote inferiori nelle valle più chiuse. Nella notte la quota neve è salita fino a circa 1800 – 2000 m specie settori meridionali e nelle valli più aperte.
Dal mattino di oggi il cielo torna a schiarirsi. Anche il freddo si fa pungente e nella notte tra domani e lunedì le temperature tornano a scendere rispetto a ieri notte e sono possibili brinate sui ponti nelle zone umide.
Se da un lato questi fiocchi hanno contribuito a mitigare gli effetti degli eventi meteorologici di questa settimana, dall’altro fanno già sognare gli amanti della stagione sciistica. E la risposta da parte dei comprensori non si fa attendere. A Madonna di Campiglio-Passo Grosté, è prevista l’apertura anticipata degli impianti, fissata ora in via eccezionale per il solo fine settimana del 18-19 novembre (ne riferiamo nella pagina delle Giudicarie), per poi aprire in modo continuativo dal 25 in poi. Ieri mattina al Grosté c’erano 40 centimetri di neve fresca sulle piste e i cannoni sono al lavoro complici le basse temperature.
Il freddo porta però disagio a chi non ha un tetto sopra la testa. Dal 2 novembre aumentati i posti disponibili nei dormitori, fra Trento e Rovereto sono 214 in una decina di strutture coinvolte. La fondazione Caritas Diocesana dispone di 112 sistemazioni che possono arrivare a 132 in caso di necessità.
Il territorio, dicevamo, è ancora a rischio di smottamenti e gli operatori continuano con interventi di ripristino e di messa in sicurezza in tutta la provincia. Ieri sul «T», il geologo Giovanni Galatà ha chiesto alla politica di affrontare la situazione frane in modo più sistematico per quanto riguarda i controlli alle opere realizzate e alla programmazione di nuove strutture in futuro. Mario Tonina, vicepresidente della Provincia raccoglie la richiesta e dice fiducioso che «la nuova Giunta ne terrà conto»: «Si può sempre fare di più. Sappiamo che il territorio di montagna è fragile. Se oggi ci distinguiamo per gli investimenti sulla sicurezza è per gli insegnamenti che ci vengono dal passato, penso all’alluvione del 1966 e a Stava. Proprio perché altamente consapevoli ci siamo dichiarati pronti, in caso di necessitò, ad aprire la galleria Adige-Garda derogando ai 4,5 metri la soglia». Quanto all’attuale situazione del Trentino rassicura: «Tutto sotto controllo. Abbiamo dimostrato di saper far fronte alle situazioni di emergenza e anche grazie alla neve abbiamo superato gli eventi di questa settimana».