la storia

martedì 12 Marzo, 2024

Niente casa in affitto al nipote straniero. E lei (italiana) fa da garante. «Ho assicurato che in caso di insolvenze pago io»

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Claudia Candotti da oltre trent’anni è sposata con un cittadino tunisino, ora naturalizzato italiano. «Nel 1993, con una figlia piccola, non riuscivo a trovare casa quando dicevo di avere un compagno straniero»

Una firma con nome e cognome italiani che ha garantito «l’italianità» di cui il proprietario dell’immobile aveva bisogno per affittare l’appartamento al nipote (di origine tunisina) di Claudia Candotti che da oltre trent’anni è sposata con un cittadino tunisino, ora naturalizzato italiano. Un pregiudizio che, se anche non viene esternato a parole, mette in discussione la serietà e l’onestà di un cittadino straniero a priori.
Cominciamo dal principio: quando è iniziata la ricerca della casa?
«Mio nipote è in Trentino dal 2015. Si è sposato un anno fa e da qualche mese sua moglie lo ha raggiunto dalla Tunisia perché le sue intenzioni sono quelle di stabilirsi qui. Così ha iniziato a cercare un appartamento, inizialmente pensando di acquistare ma i tassi del mutuo sono inaccessibili. Quindi ha provato ad affittare ma senza alcun risultato».

Per quale motivo non è riuscito ad affittare, inizialmente?
«Premettiamo che gli affitti a Trento sono improponibili: parliamo di 1200 euro al mese per un miniappartamento con una stanza da letto. In secondo luogo, abbiamo notato una predilezione nell’affittare stanze a studenti o lavoratori. Terzo impedimento: l’essere straniero».

È una cosa che viene esternata dai proprietari e dalle agenzie?
«In alcuni casi sì e dicono chiaramente ‘non affittiamo a stranieri’ perché hanno avuto esperienze negative in passato e non vogliono ‘altri problemi’. In altri casi, invece, appena capiscono che l’interlocutore è straniero rispondono che ‘l’appartamento è già stato affittato’».

Quante volte ha chiamato suo nipote prima che lei intervenisse nel processo di ricerca di una casa?
«Decine di volte. In nessuno dei casi gli è stato proposto un appuntamento tranne uno a Baselga di Piné, dove però, dopo il tour della casa, l’agente ha risposto ‘le faremo sapere’ ma non si è più fatto sentire».

Cosa è cambiato quando ha iniziato a chiamare al suo posto?
«Tantissimo. Quando abbiamo capito che la cadenza tunisina era un limite (sebbene mio nipote parli perfettamente italiano) ho iniziato a telefonare informando che l’appartamento era per una coppia giovane, appena sposata. Inutile dire che con la voce italiana abbiamo fissato parecchi appuntamenti dove ho deciso di presentarmi anche io per dare una ‘garanzia di italianità’, un modo per far capire che dietro alla coppia c’era una famiglia italiana. Proponevo una fideiussione bancaria dicendo che avrei garantito per loro. Sono stati quattro gli appuntamenti in mia presenza ma comunque, se, al telefono sembravano molto disponibili, vedendo che la coppia era straniera, scomparivano con il solito ‘vi faremo sapere’».

Suo nipote lavora?
«Lavora da quando è qui, da dieci anni è dipendente a tempo indeterminato in una ditta di Trento. Sua moglie, invece, sta finalizzando le pratiche burocratiche relative al permesso di soggiorno per poi cercare un impiego».

Alla fine, un appartamento però lo avete trovato…
«Si, ma non è stato immediato. La persona che si è presentata all’appuntamento ci ha proprio detto ‘per me non è un problema affittare a stranieri ma devo chiedere il permesso ai miei genitori in quanto proprietari dell’immobile’. Poco dopo abbiamo scoperto che l’aveva affittato ad altri perché l’annuncio era scomparso dal web».

Ma questo è l’appartamento che poi suo nipote è riuscito ad affittare?
«Sì. Un mese dopo l’annuncio è ricomparso così, sia io che mio nipote, abbiamo richiamato il proprietario numerose volte. Abbiamo insistito parecchio, riproponendo garanzie su garanzie finché non ha accettato ma con alcune condizioni: mio nipote ha dovuto versare una cauzione di quattro mesi invece che di tre e io ho firmato un contratto in cui dichiaro che, in caso di insolvenza, pago io».

Posso chiederle quanto costa una mensilità?
Mio nipote paga 700 euro ed è un miniappartamento fuori città con una stanza da letto ed un box auto. Impossibile trovare un prezzo inferiore. A Calliano chiedevano la stessa somma per un miniappartamento molto più vecchio e senza garage.

Lei è sposata da oltre trent’anni con un tunisino, quanto sono cambiate le cose da allora?
«Molto poco. Nel 1993, con una figlia piccola, non riuscivo a trovare casa quando dicevo di avere un compagno straniero. E la disponibilità di appartamenti allora era maggiore rispetto ad oggi. Dopo un anno di ricerca a vuoto smisi di essere onesta e mi presentai come ragazza madre. In un mese avevo affittato».