bypass ferroviario

martedì 6 Giugno, 2023

No Tav: sabotata la trivella del bypass. Rifiuti nei pozzi del cantiere

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L’altra notte, complice la forte pioggia, il gruppo di attivisti contrari alle gallerie è entrato in azione

Hanno approfittato della pioggia per colpire. L’altra notte i gruppi contrari al Bypass ferroviario sono entrati in azione sabotando la trivella che sta lavorando in zona Gocciadoro e poi, non soddisfatti, hanno riempito con immondizie e bottiglie vuote i pozzi scavati dalla trivella in via Brennero e, infine, hanno chiuso con fascette di plastica l’accesso al cantiere legando tra di loro le transenne. Dispetti che avrebbero potuto avere anche conseguenze più pesanti per il proseguimento dei lavori e che hanno approfittato della scarsa sorveglianza da parte della vigilanza privata che dovrebbe vegliare sul cantiere da un miliardo e 200 milioni per la circonvallazione ferroviaria. I danni più rilevanti sono stati quelli alla trivella.
Qualcuno si è avvicinato alla trivella nel momento in cui la pioggia era battente e in giro non c’era nessuno. Probabilmente si trattava di più di una persona. Prima hanno messo del silicone nella fessura in cui deve essere inserita la chiave di accensione della trivella e poi hanno tagliato i tubi idraulici che permettono il movimento del braccio del mezzo. Danni riparabili in poco tempo, non certo sabotaggi molto sofisticati, ma che hanno dimostrato come il grande cantiere sia vulnerabile. Ormai da tempo il questore Maurizio Improta aveva fatto presente in senso al Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza l’esigenza di protezione del cantiere per evitare anche di trasformare il cantiere in uno stillicidio di piccoli o grandi sabotaggi accompagnati da manifestazioni di protesta e tentativi di bloccare i lavori come già accaduto in val di Susa. Ancora a Trento ci sono stati episodi minori e quello dell’altra notte può essere sicuramente annoverato tra questi, ma mostra come vi siano frange del movimento contrario alla linea dell’alta capacità disposte anche a violare la legge. Si tratta di vedere quanto seguito abbiano queste frange e fino a dove siano disposte a spingersi. Sabato scorso alcuni esponenti del movimento No Tav hanno accerchiato il sindaco Franco Ianeselli e lo hanno preso a male parole, insultandolo e minacciandolo incuranti del fatto che fosse in compagnia del figlio. Non certo una dimostrazione di spirito democratico.
Ora arrivano questi piccoli sabotaggi che potrebbero essere anche il preambolo a forme di protesta più radicali. Per questo le forze dell’ordine sono ormai da giorni con le orecchie dritte e gli occhi ben aperti. I lavori di demolizione dovrebbero iniziare a breve in via Brennero, mengtre a Mattarello l’area del cantiere è già stata approntata. I manifestanti per il momento se la sono presa con gli operai al lavoro gridando e urlando e hanno cercato, coin scarso successo, di coinvolgere nella protesta gli abitanti del rione di San Martino. Si vedrà in futuro se questa lotta avrà un seguito maggiore.