lunedì 25 Dicembre, 2023
di Ambra Visentin
Un «viaggio» entusiasmante alla scoperta, anche sensoriale, del Natale italiano, vissuto con quello spirito di forte curiosità che è requisito fondamentale per chi fa il suo mestiere. Dr. Praveen Kumar Sekharamantry, 36 anni, è ricercatore e professore associato presso l’università Gitam dello stato Andhra Pradesh, in India e da gennaio 2022 è ricercatore post-dottorato presso il dipartimento Disi dell’Università di Trento, città nella quale vive con la moglie Vandana Sekharamantry. La decisione di restare in Italia per le feste è nata, in particolare, dal forte desiderio di quest’ultima, ma condiviso appieno dal marito, di «fare esperienza della tradizione natalizia locale». Si tratta di una prima volta per entrambi e di una vera immersione: dai mercatini ai buffet di panettoni, fino alla Santa Messa di Natale. È un dettaglio non irrilevante, considerato che i coniugi Sekharamantry sono induisti.
«Festeggiare il Natale nell’incantevole Trento, in Italia, come stranieri provenienti dall’India, è per noi un’esperienza davvero magica. Le luci scintillanti, l’aroma del vin brulé e l’atmosfera gioiosa ci fanno sentire Trento come una casa lontana da casa, in questo periodo di festa. È un viaggio speciale per creare nuove tradizioni, creare legami e coltivare lo spirito universale di unione», racconta il dottore di ricerca. Per la giornata del 25 è tutto pronto: in compagnia degli amici si comincia con la Santa Messa e poi si festeggia insieme — il gruppo complessivo è stimato attorno alle 25 persone — in una sala prenotata in un ostello del quartiere La Vela (o a casa di uno degli amici se il gruppo fosse più ristretto). «Abbiamo noleggiato un sound system per la musica e ognuno preparerà il suo piatto preferito da condividere».
Niente è lasciato al caso nemmeno per il capodanno: cena al ristorante con gli amici italiani. Con loro, il professore e la moglie condividono tante esperienze, in un commistione di culture senza dogmi e limiti nei momenti che si possono vivere assieme. La stessa curiosità, infatti, caratterizza anche la cerchia di amici italiani: «Il 19 settembre abbiamo celebrato insieme la Festa dell’Adorazione del Dio Ganesh. In questa occasione i devoti portano nelle loro case o negli spazi della comunità le statue di Ganesh. Si svolgono cerimonie con preghiere, canti e offerte, accompagnate da musica e danze tradizionali. Ci si riunisce poi per preparare una varietà di piatti come “modak” (uno gnocco a base di farina di riso con un ripieno di cocco, ndr) e “kheer” (budino dolce di riso, ndr), da offrire a Ganesh come “prasadam”. L’atmosfera era vibrante, una miscela unica di tradizioni indiane nel cuore di Trento».
Alla domanda se sentiranno la mancanza del Paese d’origine e della famiglia Sekharamantry risponde senza esitazione: «Certo ci manca la famiglia. Ma qui abbiamo trovato con le persone un’unione perfetta».
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