Il caso

giovedì 5 Ottobre, 2023

Nomine Santa Chiara, via libera a Chini dalla prima commissione. Maestri: «Ennesimo pasticcio per coprire altri errori»

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Con cinque voti favorevoli e tre contrari la commissione ha espresso parere favorevole. Già venerdì potrebbe arrivare la nomina della giunta

Parere favorevole (con 5 favorevoli e 3 voti contrari) questo pomeriggio in Prima commissione sulla sostituzione (di competenza della Provincia) di un componente del consiglio di amministrazione del Centro servizi culturali Santa Chiara. A ottenere il via libera è stata la candidatura di Massimo Chini. In commissione l’opposizione ha fatto riferimento agli articoli 6 e 8 del regolamento del Centro Santa Chiara e chiesto se questa nomina, a tre settimane dalla fine della legislatura, abbia o meno senso. Per la minoranza, pur non mettendo in discussione la buona fede del candidato, l’impressione è che si sia di fronte a un’urgenza, dettata da un vulnus iniziale ovvero la firma ad agosto di un contratto con Edg dal valore di 800mila euro firmato dalla vicepresidente facente funzioni Sandra Matuella. Finanziamento che sarebbe però al momento bloccato in Cda dove ai due nomi di rappresentanza della Provincia, Sandra Matuella e Daniele Lazzeri, si oppongono i rappresentanti dei comuni di Trento e Rovereto, Sara Zanatta e Maurizio Cau. Proprio da qui secondo le opposizioni nascerebbe l’urgenza della giunta di nominare un quinto membro, così a ridosso delle elezioni, per sbloccare l’impasse. A commentare la cosa, in una nota, è la consigliera provinciale del Partito Democratico, Lucia Maestri. Nel comunicato si pone l’accento su alcune questioni, innanzitutto quella di merito. «Il Regolamento dell’Ente – scrive Maestri – dichiara espressamente che “i membri del consiglio d’amministrazione devono essere scelti fra esperti con comprovata esperienza di carattere manageriale nel settore pubblico o privato, con particolare riferimento al settore culturale, della gestione delle risorse umane e del controllo strategico”, eppure la figura proposta non pare avere nessuno di questi particolari requisiti, pur essendo un artista ed un insegnante di indubbio valore». Maestri conclude criticando anche metodo e tempi di questa nomina: «Il suo nome esce senza selezione alcuna; senza alcun bando aperto anche ad altri professionisti, fors’anche con maggiori requisiti tecnici. Infine il nodo temporale. Questa nomina quanto dura in carica? Pochi giorni probabilmente, visto che il consiglio d’amministrazione in oggetto decade con la fine della Legislatura. In conclusione siamo all’ennesimo pateracchio, montato per coprire altri errori e che danneggia soprattutto l’immagine dell’Ente e, più in generale, la cultura di questa terra».