Solidarietà
martedì 19 Settembre, 2023
di Redazione
Le attività del Gioco degli specchi sono a rischio, e per la città di Trento sarebbe un danno considerevole. Dal 2004 l’associazione è impegnata sul territorio del capoluogo fornendo servizi importanti all’integrazione e al benessere della comunità: corsi gratuiti di italiano per stranieri (nell’anno appena concluso 228 nuove iscrizioni e 22 volontari), corsi a sostegno dell’esame di patente (105 persone iscritte un anno fa), corsi per donne con servizio di babysitting (106 iscrizioni l’anno passato e 26 volontari attivi), momenti di conversazione tra italiani e stranieri, attività di sensibilizzazione in merito al fenomeno migratorio all’interno delle scuole. Attività a cui negli ultimi anni si era aggiunto l’Ufficio Amico, uno sportello che offre supporto per pratiche amministrative e orientamento lavorativo e di cui un anno fa avevano usufruito 52 persone che sono state assistite. Tutto questo rischia di scomparire per due motivi. Sia perché gli spazi del Cinformi utilizzati dall’associazione per le proprie attività sono stati resi inagibili dai lavori per il cantiere del bypass ferroviario di Trento, sia perché l’associazione non è riuscita ad aggiudicarsi il bando Trentino Sociale che negli ultimi 5 anni era stata la principale fonte di sostentamento.
Per riuscire a sostenere le proprie attività il Gioco degli Specchi ha allora lanciato una raccolta fondi online che si può raggiungere a questo link.
«In particolare è necessario trovare i fondi per pagare le aule, non avendo più gratuitamente quelle del Cinformi e i collaboratori professionisti di cui ci avvaliamo – scrive l’associazione sul sito della raccolta fondi – In base all’entità dei fondi raccolti decideremo quali attività riusciremo ad avviare e per quanto tempo».
Provincia
di Redazione
Linee guida per le segnalazioni e denunce da parte degli operatori scolastici: l’intesa tra Provincia, Giustizia ordinaria e minorile. Il procuratore Raimondi: «Collaboriamo con le istituzioni scolastiche per combattere le distorsioni dei social. Virtuale spesso unico riferimento per i giovani»