Decisioni
mercoledì 25 Ottobre, 2023
di Donatello Baldo
Nessuno sa nulla di certo. Fugatti non ne ha parlato ancora con nessuno e ogni nomina è ancora in pectore. Anzi, il governatore riconfermato la scorsa domenica prende tempo. Per qualche giorno staccherà la spina, per il meritato riposto dopo la maratona della campagna elettorale. Penserà alla composizione della giunta al suo rientro, e prenderà altro tempo prima di decidere. La scadenza prevista per la nomina degli assessori, per legge, è prevista entro il decimo giorno successivo alla proclamazione degli eletti, che avverrà nei primissimi giorni di novembre. Quindi c’è ancora una ventina di giorni per mettere al loro posto tutte le pedine, per accontentare le forze della coalizione — che tutte, ovviamente, vogliono essere rappresentate all’interno dell’esecutivo provinciale — e per definire le competenze, le deleghe di ciascun componente della futura giunta.
I punti fermi della nuova giunta
La vicepresidenza, ormai sembra certo, sarà affidata a Francesca Gerosa, di Fratelli d’Italia. C’è un accordo, firmato dai vertici dei tre partiti nazionali di centrodestra: Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. Lo stesso accordo che affidava a Fugatti la candidatura alla presidenza della Provincia. Un ripensamento sul ruolo di Gerosa poteva esistere solo se la candidata avesse racimolato pochi voti all’interno della sua lista, ma è la prima degli eletti. C’è poco da discutere. Altro punto fermo, dettato dalla legge: gli assessori, al netto del presidente non possono essere più di sei. In aggiunta, eventualmente, un assessore tecnico.
Tutti dentro, nessuno escluso
Nella scorsa legislatura, dalla giunta rimasero esclusi Forza Italia, Autonomisti popolari e Agire per il trentino. Gli azzurri ricompensati con un posto in giunta regionale, e infatti Giorgio Leonardi venne nominato assessore agli Enti locali in Regione. Kaswalder diventò presidente del Consiglio provinciale e Claudio Cia, esponente di Agire per il Trentino, ebbe anche lui un assessorato in Regione, e una presidenza di commissione. Oggi però, sembra che l’idea sia quella di avere dentro tutti, tutte le forze della maggioranza, tutti rappresentati, per compattare la coalizione, ma anche perché l’ultima forza della coalizione — La Civica — esprime il secondo più votato della stessa coalizione, Mattia Gottardi, assessore uscente e uomo di fiducia di Fugatti.
L’equilibrio Lega-Fratelli d’Italia
Lega, Fratelli d’Italia, Lista del Presidente, Partito Autonomista e La Civica. Queste le forze in gioco. Per accontentare tutti, partendo dai più piccoli, un posto ciascuno alle ultime tre forze. E con ogni probabilità entreranno in giunta Achille Spinelli per la Lista del Presidente, Mario Tonina per il Patt e appunto Mattia Gottardi per La Civica. Rimangono solo altri tre posti. Due alla Lega e due a Fratelli d’Italia è impossibile, se non facendo ricorso all’assessore esterno.
Prima ipotesi, il tecnico leghista
Questa è l’ipotesi meno probabile. Fugatti, al suo fianco — oltre a Spinelli — vuole a tutti i costi l’assessora uscente all’Agricoltura Giulia Zanotelli. Che è seconda degli eletti nella Lega, e prima di lei c’è da far posto al Mister preferenze Roberto Failoni. Nell’ipotesi, c’è comunque il doppio posto a Fratelli d’Italia, Gerosa e Claudio Cia, che ambisce alla giunta, non ne fa mistero. Cia non si accontenterebbe della presidenza del Consiglio provinciale, la vivrebbe come un «contentino». E men che meno un assessorato regionale. Dopo due legislature, vorrebbe misurarsi nella stanza dei bottoni. In ogni caso, al netto dei desiderata di Claudio Cia, se reggesse questa ipotesi servirebbe un assessore tecnico, ovviamente in quota Lega. Chi? Non è dato sapersi, ma il ricorso a un tecnico è dato ormai per cosa certa.
Seconda ipotesi, ri-spunta Migazzi
Se, come detto, il presidente Fugatti volesse a tutti i costi un secondo assessore leghista, in questo caso l’assessora Giulia Zanotelli, l’assessore tecnico andrebbe in quota Fratelli d’Italia, perché del partito di Meloni, tra gli eletti solo Francesca Gerosa sarebbe in giunta. Chi potrebbe assumere quel ruolo? Si mormora Matteo Migazzi, ex collaboratore di Rossi, poi di Kompatscher, proposto come candidato presidente da Azione che però disse di essere appunto un tecnico, che non avrebbe accettato di rappresentare solo una parte. È in ottimi rapporti con Fratelli d’Italia per via di parentele romane. Chissà se l’ipotesi di un suo ruolo in giunta sarà confermata.