Le minacce

mercoledì 28 Giugno, 2023

Nuove minacce al presidente della Provincia. A Povo compare la scritta: «Uccidi Fugatti, no Tav» con la stella a cinque punte delle Brigate Rosse

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La scritta è comparsa la scorsa notte sulle strisce pedonali tra la Fondazione Bruno Kessler e la facoltà di fisica. Ferma condanna da parte di tutto l'arco politico

La scritta «Ucciditi Fugatti, no Tav» e poi quella stella a cinque punte con la firma Br. Questa l’ultima minaccia indirizzata al presidente della Provincia comparsa sulle strisce pedonali tra la fondazione Bruno Kessler e il polo scientifico dell’Università di Trento a Povo.
Del fatto si sta interessando la Digos che ha fatto un sopralluogo sul posto. Fugatti aveva già ricevuto minacce in passato per la gestione degli orsi nel 2021, per cui fu messo anche sotto scorta,  e durante la pandemia. L’episodio più recente risale a circa un mese fa quando al governatore fu indirizzato un proiettile assieme ad un messaggio di minacce contro di lui, ma anche contro i suoi figli.

Netta la condanna arrivata da tutto l’arco politico.

La notizia è stata riportata in avvio di lavoro in consiglio provinciale dal consigliere Claudio Cia. «Viene minacciata l’istituzione provinciale stessa con queste scritte – ha affermato Cia – E in fondo sono minacciati i trentini: pare che in Trentino non ci sia più la possibilità di amministrare la propria terra o avere un pensiero autonomo».
Il presidente Walter Kaswalder si è immediatamente associato a nome dell’intera assemblea legislativa e dopo di lui anche Roberto Paccher ha espresso solidarietà a Fugatti, affermando che non si può tollerare una violenza di questo tipo, atto ignobile e gravissimo.
La solidarietà è prontamente arrivata anche dai banchi di minoranza, il primo a prendere la parola è stato Luca Zeni del Partito Democratico. Vicinanza a Fugatti anche da Pietro De Godenz , con l’auspicio che gli autori della violenza vengano individuati e denunciati. Altre parole di solidarietà sono seguite da Alessio Manica , poi Alessandro Olivi ha osservato che scrivere di notte quando nessuno vede è un atto vile. Alex Marini ha ricordato la relazione prodotta dal Forum per la pace all’inizio del 2022 sul linguaggio d’odio e la sua attività volta alla resa pubblica di essa. «Non si dovrebbe agire – ha aggiunto – solo a fronte di atti intimidatori nei confronti della politica, ma nei confronti di tutti gli attori sociali vittime di atti intimidatori e violenza».
In una nota unanime gli assessori della giunta parlano di «Un altro atto vile e volgare, che richiede un’altra volta la più ferma delle condanne. Siamo vicini al presidente Maurizio Fugatti e continueremo ad esserlo. Governare significa anche assumersi delle responsabilità. La responsabilità di prendere delle decisioni per il bene di una comunità. Non possiamo accettare che nell’esercizio di questo dovere vengano meno i capisaldi della democrazia, che sono il rispetto anzitutto, delle regole ma prima ancora delle persone. Ecco, a Maurizio Fugatti, in particolare come persona e alla sua famiglia va tutta la nostra solidarietà ed il nostro appoggio».