La decisione
venerdì 13 Dicembre, 2024
di Benedetta Centin
Nuovo ospedale, gli ordini professionali che erano ricorsi al Tar, il Tribunale amministrativo di Trento, sostenendo che il bando avrebbe violato la legge sull’equo compenso, hanno rinunciato alla richiesta di sospendere la gara. Il loro legale lo ha reso noto alla camera di consiglio di ieri. «Abbiamo ritenuto di non compulsare il tribunale con una decisione così importante fin da ora» ha fatto sapere l’avvocato Luca Mazzeo fuori dall’aula.
E così è stato tutto rinviato, per la trattazione del merito del ricorso, alla data del 6 marzo prossimo. E intanto si va avanti. Non ci sarà infatti alcuno stop alla procedura prevista dal bando: si procederà regolarmente. E nel frattempo il Consiglio di Stato dovrebbe pronunciarsi su altri ricorsi, oltre l’ambito locale, in merito appunto all’equo compenso.
Si va avanti
Insomma, si tira dritto: la gara finalizzata alla valutazione delle offerte per la redazione del Piano di fattibilità tecnico economica (PFTE) del Nuovo polo universitario e ospedaliero del Trentino procederà. Il fatto che ieri, nell’udienza al Tar di Trento sul ricorso in tema di equo compenso presentato dagli Ordini degli ingegneri, architetti e geologi, i ricorrenti abbiano rinunciato alla richiesta di sospensione cautelare delle procedure di gara, non pregiudica per ora le prossime fasi. Pertanto, conformemente a quanto previsto dal Codice dei contratti pubblici, le procedure di gara potranno continuare con i passaggi successivi previsti, funzionali alla valutazione delle offerte pervenute e alla successiva aggiudicazione.
In aula, al Tar, si tornerà tra tre mesi (Provincia di Trento e Commissario straordinario per la realizzazione del nuovo Polo Ospedaliero Universitario di Trento si erano già costituiti in giudizio). La discussione nel merito è prevista appunto a marzo. Un arco di tempo nel quale potranno intervenire anche i pronunciamenti del Consiglio di Stato, su ulteriori ricorsi in tema di equo compenso avviati in altre regioni italiane, che presumibilmente potranno contribuire a chiarire il quadro giurisprudenziale in materia.
I motivi della rinuncia
In una nota stampa gli ordini di Trento di Ingegneri, Agronomi e Forestali, Periti industriali, Periti Agrari, Geologi, Architetti, Geometri, assieme alla Rete delle professioni tecniche, hanno spiegato le ragioni della rinuncia alla sospensiva: «per arrivare a una decisione nel merito in tempi rapidi». Hanno infatti ritenuto preferibile che il Tar fissasse l’udienza pubblica di discussione nel merito del ricorso nei primi mesi del prossimo anno, «piuttosto che insistere sulla sospensione della gara che, a quanto risulta, è ancora in uno stadio preliminare, non essendo stato avviato l’esame delle offerte tecniche degli operatori economici».
La rinuncia della sospensiva «ha costituito un mero tecnicismo processuale per avere la fissazione di un’udienza pubblica in tempi rapidi senza che ciò comporti la rinuncia al ricorso» spiegano. «In questo modo si potrà anche conoscere l’orientamento che sarà assunto dal Consiglio di stato chiamato a pronunciarsi in sede di appello sulla questione dell’applicabilità della legge n. 49/2023 agli appalti per l’affidamento dei servizi di ingegneria e architettura: le decisioni del massimo organo della giustizia amministrativa sono attese nei prossimi giorni, e comunque tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo».
Gli ordini rimangono quindi in attesa della decisione nel merito del ricorso, «ritenendosi illegittima la procedura di gara per l’affidamento del P.f.t.e. del Polo Ospedaliero Universitario di Trento nella parte in cui consente l’abnorme ribasso nella misura del 50 percento dell’importo a base di gara – spiegano – non garantendo in questo modo certezze in merito alla necessaria qualità che deve essere necessariamente pretesa per la progettazione di un opera così importante».