Elezioni
lunedì 24 Luglio, 2023
di Donatello Baldo
Arriva Maurizio Fugatti e scatta l’applauso. «Il nostro candidato presidente», lo presenta il segretario del Patt Simone Marchiori. Ed è Silvano Grisenti che si alza e gli fa posto al tavolo della conferenza stampa che si è tenuta ieri al Bicigrill di Trento sud. «Questa è una giornata importante — esordisce Fugatti — un passaggio politico è fondamentale», riferendosi alla presentazione del progetto unitario che riunisce il Partito autonomista, gli Autonomisti popolari di Walter Kaswalder e Progetto Trentino di Silvano Grisenti. Progetto unitario e lista unica. «Sotto le Stelle alpine — continua Fugattui — i movimenti che hanno fatto grande questa terra, quelli autonomisti e quelli popolari». Spiega poi come sia sia stato quasi naturale l’avvicinamento di queste realtà alla sua area politica: «Con Progetto Trentino e con Autonomisti popolari si è iniziato assieme fin dall’inizio della legislatura», dentro la stessa coalizione a sostengo, nel 2018, dello stesso Fugatti. «Con il Patt — spiega il governatore — l’inizio del percorso è stato sul livello regionale, lì è nato qualcosa che ha dato i suoi frutti». E galeotto fu l’autonomista Lorenzo Ossanna, eletto assessore regionale. Fugatti è davvero felice che in un solo partito ci siano Patt, Pt e Autonomisti popolari, ma soprattutto che il Patt sia ora con il centrodestra: «L’accordo con le Stelle alpine non è solo elettorale ma avrà una prospettiva che riguarderà le prossime generazioni».
Stessa tesi di Marchiori, che dell’unificazione delle forze e dello spostamento a destra è il fautore: «Non è un accordo elettorale quello con Fugatti, ma basato su programmi e su valori. E non è un cartello elettorale quello con queste due forze. Siamo riusciti nell’intento di riunificare gli autonomisti e di allargarci anche l’area popolare che tanto ha dato al Trentino». E la sintesi è nel nuovo simbolo, ancora con le Stelle Alpine ma con la scritta +Autonomisti e + Popolari. «Più autonomisti perché più ce n’è e meglio è, inteso anche come impegno — spiega Marchiori — e più popolari anche nel senso di più vicini e più in sintonia con la gente».
Da ieri c’è dunque un nuovo soggetto politico: «Con Fugatti che è, e che resta, il nostro candidato presidente».
Per gli Autonomisti popolari parla Barbara Balsamo, mentre Kaswalder è in prima fila, a fianco del presidente del Patt Franco Panizza e dell’assessore di Pt Mario Tonina: «A questo progetto lavoriamo da anni — spiega Balsamo — e siamo riusciti a trovare l’unità dentro una coalizione, quella di centrodestra, della quale noi facciamo parte dal 2018». Coalizione per per gli Autonomisti popolari «ha già dato garanzie»: «Avevamo presentato punti programmatici che vennero accolti».
Per ultimo parla Grisenti, il super assessore di Dellai, fondatore della Margherita che non da oggi si è spostato verso il centrodestra: «Per Progetto Trentino è un grande giorno. Unire queste grandi visioni politiche è un sogno che si è avverato». Mette in chiaro che lui non sarà tra i candidati: «Non sarà candidato perché ho già dato, e dalla politica attiva ho già ricevuto tantissimo». E sulla decisione di «sciogliersi» dentro il Patt: «Ogni giorno nasce un partito, campanili con la colomba o zaini in spalla (qui la frecciatina sembra indirizzata a Campobase, ndr). Ma i trentini — prosegue — sono stufi di essere presi in giro». Difende quindi la scelta unitaria: «Con questo sforzo di unità con il Patt e gli autonomisti di Kaswalder sapremo rappresentare al meglio i bisogni di questa terra. Fugatti saprà essere sintesi e noi sapremo il sale di questa coalizione».
L’anno prossimo ci sarà il congresso fondativo unitario: «Credevo di essere nato democristiano e di morire democristiano — afferma scherzando Grisenti — e invece sono nato democristiano ma morirò autonomista». «Popolare», aggiunge però sottovoce Mario Tonina. Da parte di Grisenti la saggezza del «vecchio di caserma» anche sulle contraddizione di un’alleanza tra autonomisti e nazionalisti come Fratelli d’Italia: «La convergenza sarà sui valori…».
La fusione ufficiale in un unico partito sarà a primavera, ma già ora la commissione elettorale è tripartita. I nomi in lizza saranno decisi di comune accordo. Mario Tonina si riserva fino all’ultimo, anche se è quasi certa la sua presenza, come quella di Walter Kaswalder: «Me lo chiede la gente». E per essere stato l’artefice del percorso fin qui fatto dal Patt, con l’avvicinamento al centrodestra, l’unità degli autonomisti e l’allargamento ai popolari di Pt, secondo le prime indiscrezioni ci potrebbe essere un capolista, nella persona del segretario delle Stelle Alpine Simone Marchiori. Sulle altre candidature bocche cucite, anche se ieri c’era una certa soddisfazione per aver ingaggiato l’ex delfino di Michele Dallapiccola che con Casa Autonomia è uscito dal Patt per sostenere il centrosinistra. Si tratta di Stefano Dellai, ex sindaco di Civezzano indicato per quel ruolo proprio da Dallapiccola che aveva lasciato quello scranno per approdare in Consiglio provinciale.
il caso
di Redazione
L'uomo più ricco del mondo e principale finanziatore di Trump ha commentato su X la notizia della sospensione della convalida del trattenimento dei 7 migranti nel Cpr di Gjader. Salvini gli fa eco: «Un danno per la sicurezza e il portafoglio degli italiani».