Le tempistiche

giovedì 6 Febbraio, 2025

Nuovo polo ospedaliero di Trento, il cronoprogramma di Fugatti: «Inizio lavori nel 2026 e taglio del nastro nel 2031»

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I lavori di realizzazione costeranno fino a 800 milioni. L'assessore Tonina: «Opera di fondamentale importanza»

Fatto il primo passo la voglia di correre è tanta, anche se si rimane consapevoli che il tracciato è tutt’altro che immacolato e che pericolose buche possono essere dietro l’angolo. L’aggiudicazione della gara di progettazione rimane un primo passo importante, da celebrare e che, se tutto andasse bene, potrebbe portare nel 2026 l’inizio dei lavori del nuovo polo ospedaliero e il taglio del nastro nel 2031. Questo il cronoprogramma delineato dal presidente della Provincia Maurizio Fugatti e dall’assessore alla salute Mario Tonina.
Fugatti: «Strada giusta»
Il governatore non nasconde la sua soddisfazione. «Si tratta di un primo passo operativo che ci porta verso questa grande opera – ha detto Fugatti – Le società selezionate sono aziende serie, all’interno del raggruppamento poi ci sono anche aziende trentine e questo ci fa molto piacere». Secondo i termini del bando i progettisti ora hanno 330 giorni per consegnare il progetto finale, circa un anno. Un lasso di tempo che porta Fugatti a indicare un obiettivo: «Entro la fine del 2026 vogliamo iniziare con i lavori». Il 2026 sarà quindi un anno cruciale, se tutto dovesse andare per il verso giusto a inizio anno ci sarebbe la consegna del progetto definitivo. A quel punto il Commissario per l’opera Tita sarà incaricato di di disegnare l’appalto di realizzazione che avrà un valore tra i 700 e gli 800 milioni di euro. Gara che dovrebbe vedere la sua aggiudicazione e quindi l’avvio dei lavori entro la fine del 2026. «Questo è il cronoprogramma – conferma Fugatti – È importante però rimanere con i piedi per terra, sappiamo che con queste gare d’appalto, dai valori molti alti, il rischio di ricorsi è sempre dietro l’angolo». Una strada da percorrere con convinzione, secondo il governatore, perché «il Polo ospedaliero e universitario rappresenta l’opera più importante per il Trentino. Perché la salute rappresenta una priorità fondamentale sotto ogni aspetto e soprattutto perché attraverso questa realizzazione è un po’ come se si riscrivesse un patto con tutto il territorio provinciale. Non solo dal punto di vista di stretta organizzazione ospedaliera ma anche di prospettiva, basti citare al riguardo la Scuola di medicina, senza dimenticare infine le importanti ricadute economiche che questa operazione porta con sè».
Tonina: «Opera necessaria»
«Qualche giorno fa si è tenuta la cena annuale con tutti i primari della sanità trentina – racconta l’assessore Tonina – Circa una settantina di professionisti. E anche in quella occasione sia negli interventi miei e di Fugatti, sia in quelli dei primari, tornava sempre il tema della nuova struttura. Questo per raccontare quanto il tema sia sentito dai nostri professionisti». La necessità di salutare il Santa Chiara è ormai evidente. «È una struttura in cui si riscontrano oggettive difficoltà». Mentre la nuova struttura potrà avere un potere trasformativo. «In primis per la salute dei trentini, ma anche degli italiani che vengono qui a curarsi. Ma poi anche per i nostri professionisti e gli studenti della Scuola di medicina. Infine, in tempi in cui il personale rimane un tema cruciale, non è da sottovalutare il potere attrattivo che una nuova struttura di questo livello potrà esercitare».L’auspicio è quello di arrivare il prima possibile al taglio del nostra. Ma quando potrebbe essere? «Se tutto dovesse andare per il meglio nel 2031 – conclude Tonina – Fossimo fortunati e l’azienda aggiudicataria volesse distinguersi, magari anche prima».