Musica
venerdì 20 Gennaio, 2023
di Federico Oselini
Voce autentica e dolce, sonorità acustiche aperte alla contaminazione e pensieri profondi: è questa la cifra artistica della cantautrice italo-basca Elisa Maitea Olaizola Elosua, in arte Maitea. Nata a Cles nel 1994, a distanza di otto anni dal suo primo ep a cui sono seguiti diversi singoli, l’artista trentina lancia oggi la sua nuova proposta intitolata Neve, che anticipa l’uscita del suo album d’esordio e trova ispirazione in piccole scene di vita quotidiana per arrivare a far vibrare corde universali.
Maitea, da quali ispirazioni nasce il singolo «Neve»?
«Questa canzone è nata un paio di anni fa, durante il primo giorno di neve: ero al pianoforte e ho pensato a come la neve, con il suo aspetto soffice e candido, doni a tutto un tocco etereo e faccia sembrare l’inverno meno duro. In qualche modo questa visione si ripercuote sul nostro animo: è una metafora per raccontare come una cosa semplice e naturale possa aiutarci ad affrontare i momenti difficili e il riferimento è a quella sensazione di pace e sospensione che crea la visione della neve da una finestra».
La sua proposta artistica si contraddistingue per un’accurata ricerca musicale alla quale associa testi profondi e mai scontati. Come nasce una sua canzone?
«Non c’è una regola precisa, anche se di solito arriva prima la parte musicale: l’ispirazione nasce da una melodia che ho in testa, in seguito costruisco la struttura armonica e le parole arrivano per ultime. Questo però dipende dalla canzone e dal momento: in “Neve”, ad esempio, sono partita da una frase. In generale credo che non debba mai mancare la sintonia tra musica e parole, dal momento che un elemento rafforza l’altro».
Dopo aver suonato in numerose formazioni, quando ha avvertito la necessità di comporre musica originale?
«Ho sempre amato fin da piccola inventare melodie che dedicavo, e questo fa sorridere, ai miei gatti. Il momento in cui ho avvertito maggiore ispirazione, e di conseguenza la necessità di darle voce, è stato nei primi anni di liceo quando ho iniziato a suonare la chitarra: ho subito percepito il potenziale di uno strumento con cui potevo accompagnarmi per concretizzare le idee che avevo in testa».
Nel 2022 ha avuto la possibilità di aprire tre concerti di Vasco Rossi, tra cui quello alla Trentino Music Arena. Ci racconta quest’esperienza?
«È difficile descriverla a parole: suonare su un palco simile è stata un’occasione unica per degli artisti emergenti, un sogno che non avrei mai pensato si potesse realizzare. Ha rappresentato un momento stimolante, ma soprattutto di crescita, poiché ho avuto modo di osservare da vicino un ambiente arricchente anche dal punto di vista umano e di conoscere tantissime persone del settore».
Il singolo «Neve» anticipa il suo album d’esordio. Cosa dobbiamo aspettarci?
«Senza rovinare la sorpresa posso dire che l’album, che sto producendo insieme a Marco Sirio Pivetti, uscirà in primavera e conterrà dieci tracce in italiano. Ci saranno alcuni brani che ho già pubblicato, che saranno totalmente riarrangiati, e tanti inediti: credo che l’album rispecchierà molto bene il mio percorso artistico fino ad ora perché racchiude tutte le sfumature del mio essere, sia dal punto di vista umano che musicale».