il caso

mercoledì 9 Aprile, 2025

Offese su Facebook contro Andrea Papi e la sua ragazza: 18 a processo per diffamazione

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Gli imputati sono residenti in diverse parti d’Italia, uno abita a Bolzano, e tra loro ci sono anche animalisti. L’udienza è stata fissata in tribunale per il 9 settembre 2025

Gli insulti, le offese pesanti, i messaggi spregiudicati, scriteriati, spesso anche senza senso e cognizione — ben oltre il diritto di critica — erano comparsi sui social già poco dopo che il 5 aprile 2023 si era diffusa la notizia della morte di Andrea Papi, il 26enne aggredito dall’orsa Jj4 nei boschi vicino casa, a Caldes. La famiglia Papi, presa di mira da questi «leoni da tastiera» scatenati, aveva cercato fin da subito di tutelarsi rivolgendosi alla polizia postale e formalizzando poi una serie di denunce querele, chiedendo, anzi pretendendo, «rispetto e giustizia per sé e per Andrea». Ora sono diciotto le persone che dovranno presentarsi a processo in tribunale a Trento in autunno. Accusati di diffamazione in concorso nei confronti della vittima, Andrea Papi, di sua sorella Laura e dell’allora fidanzata Alessia Gregori attraverso post offensivi su Facebook. Fatti, questi, commessi per l’accusa da aprile a giugno 2023. Diciotto «leoni da tastiera» che la pm Patrizia Foiera ha mandato a subito a processo notificando loro un decreto di citazione diretta a giudizio. Gli imputati sono residenti in diverse parti d’Italia, uno abita a Bolzano, e tra loro ci sono anche animalisti. L’udienza predibattimentale è stata fissata in tribunale per il 9 settembre 2025.
Ventuno i segnalati
«Apprendiamo con soddisfazione l’esito delle indagini penali svolte sulle numerose, inqualificabili e ingiustificabili affermazioni che erano state rivolte, senza motivo, alla famiglia Papi, colpita in modo totalmente irrispettoso in un momento per loro delicatissimo e straziante – commenta Maurizio Cibien, referente Giesse Risarcimenti a Trento e Bolzano – Noi avevamo segnalato, complessivamente, ventuno profili social. Siamo consapevoli delle difficoltà nella ricerca degli autori di post diffamatori, spesso nascosti dietro nickname o profili falsi, ma il lavoro certosino della Procura ha permesso di individuare con certezza diciotto persone che ora andranno a processo».
Possibili parti civili
Al momento si sta ancora valutando se entrare nel processo e chiedere così un risarcimento danni, come fa sapere lo stesso referente di Giesse. «Affiancheremo la famiglia Papi anche in questa “battaglia” e, tramite i nostri legali fiduciari, valuteremo la costituzione di parte civile con la sorella e la fidanzata di Andrea – conclude Cibien, di Giesse – Al momento siamo tutti in apprensione per Carlo Papi, il papà di Andrea, che si trova ancora ricoverato in ospedale a Trento a seguito del terribile incidente stradale di qualche settimana fa».
Sabato sera, a due anni dalla tragica morte di Andrea Papi, la comunità solandra si è riunita in preghiera nella chiesa di Caldes. «La sua morte è stata un martirio inaspettato, qualcosa che non doveva capitare» le parole di don Renato Pellegrini.