terra madre
giovedì 28 Settembre, 2023
di Ambra Visentin
La farfalla del Trentino sta volando fra i rifiuti. Nel territorio provinciale, infatti, l’organizzazione di volontariato Plastic Free ha raccolto, nei soli primi 5 mesi del 2023, oltre 12 mila chili di scarti abbandonati. Questo il triste bilancio delle attività di 1.000 volontari, coordinati da 13 referenti, al termine dei 20 interventi di pulizia effettuati da gennaio a maggio di quest’anno.
L’organizzazione nazionale Plastic Free, nata nel 2019 con l’obiettivo di «diventare il punto di riferimento nella lotta all’inquinamento da plastica e nella salvaguardia dell’ambiente ovunque», si è diramata anche in Trentino-Alto Adige nel 2021. Nel corso di 3 anni si sono moltiplicati gli interventi di «clean up» (pulizia), cresciuti da 7 nel 2021, a 16 nel 2022, per arrivare ai 20 finora effettuati. Purtroppo però, sono quasi triplicati anche i chili di materiale raccolto, che nel 2021 erano pari a 3,775.
Confrontando la situazione con quella della vicina provincia, il quadro non migliora. A fronte di un maggior numero di interventi, ovvero 38, a Bolzano sono stati rinvenuti cinque volte meno rifiuti, per un totale di 2,163 (contro i 12,238 del Trentino).
Fra le diverse tipologie di immondizia rilasciata nell’ambiente, il «nemico numero uno» è rappresentato dai mozziconi di sigaretta: in soli due interventi, in primavera, sono state raccolte 55 mila sigaretteper un peso di 11 chili. Per Rosalba d’Aiello, referente di Plastic Free per il Trentino, i clean up dedicati a questo specifico rifiuto non sembrano essere mai abbastanza: «Non riusciamo a tenere il passo con l’inciviltà. Il Comune di Trento e Dolomiti Ambiente fanno già un gran lavoro ma ne vengono continuamente gettate talmente tante che non se ne viene a capo». Alle difficoltà poste dai quantitativi si aggiungono quelle di natura tecnica: «Nelle zone urbane si incastrano fra i sampietrini, rendendo impossibile il recupero meccanico da parte degli enti. Dobbiamo tirarli fuori a mano». L’impatto ambientale arriva a raggiungere il mare «a causa dei mozziconi buttati nelle griglie che finiscono nelle fognature».
La classifica «nera» dei rifiuti continua con i pacchetti di sigarette, gli incarti di caramelle e merendine, seguiti dalle bottigliette di plastica e i relativi tappi. Lungo le sponde dell’Adige, inoltre, si «ripescano» anche, oltre a scatolette di tonno e lattine di birra vuote, siringhe (che vengono segnalate al Comune, non raccolte) e capi d’abbigliamento, che rimangono incagliati nella vegetazione. Vicino all’acqua, ma non solo, per Plastic Free l’imperativo categorico, su cui i referenti spingono con gli enti locali, è quello di procedere con la rimozione prima degli sfalci di erba e piante. «Facciamo presente la problematica, perché la falciatura va a sminuzzare i rifiuti, trasformandoli in microplastica e rendendoli, di fatto, irrecuperabili», spiega l’attivista.
Non mancano poi i ritrovamenti «curiosi». Fra questi c’è un vecchio apparecchio telefonico di rete fissa, in Valle dei Mocheni, lo scarpone ricoperto dalla vegetazione vicino a Torbole, un frigorifero, in Val di Cembra, i resti di un motociclo abbandonati lungo l’Adige, contenitori in Tetrapack di vino rosso, trovati nella roggia grande di Padergnone e un’auto intera, senza targa, lasciata in un parcheggio a Nago-Torbole.
Niente di tutto ciò spaventa gli attivisti, che puntano sulla sensibilizzazione dei cittadini per «avere ancora un pianeta domani». Dal 2021 Plastic Bag ha organizzato in questo senso attività in 11 scuole trentine, coinvolgendo oltre 400 alunni. «Durante le raccolte i bambini sono i più attivi», nota D’Aiello. Anche in questo, tuttavia, Bolzano si è dimostrata più «virtuosa» di Trento organizzando attività per più di 1.800 allievi.
I frutti di questo lavoro non si sono fatti attendere e nel 2022 ben 6 Comuni trentini (su 200 candidati a livello nazionale) hanno ricevuto il riconoscimento Plastic Free per l’impegno e l’attenzione verso l’ambiente, che sono valsi loro le 3 «tartarughe di merito»: Vallelaghi, Pergine Valsugana, Sant’Orsola, Frassilongo, Palù del Fersina e Fierozzo.
Il movimento non si ferma e anzi invita chi volesse unirsi al sempre più popoloso gruppo di attivisti, a partecipare, il 30 settembre e l’1 ottobre, ad uno dei ben 14 clean up in programma in regione: 9 in Trentino e 5 in Alto Adige.