Il processo

giovedì 28 Settembre, 2023

Omicidio Iob: «Deluso da Dallago per il furto»

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In aula sfilano 14 testi, tra cui i figli del forestale ucciso: «Era un periodo felice»

«Fausto Iob me lo aveva detto che non voleva più avere a che fare con David Dallago dopo che il 2 giugno, giorno di festa, quindi a lavori fermi, lo aveva sorpreso a trasportare della legna con il trattore, con tanto di sovrasponde montate per celare il carico, in direzione opposta al deposito di Casez. Lì il carico del valore di 3-400 euro, destinato ai censiti della zona, non è mai arrivato, nonostante Iob si fosse raccomandando con lui, facendogli sapere che altrimenti avrebbe preso provvedimenti. Iob era rimasto deluso dal comportamento del boscaiolo, anche perché lo aveva presentato lui al Comune, dove ha poi ottenuto l’incarico per il taglio delle piante. Non vedeva l’ora che finisse il cantiere per non averci più a che fare …». Il racconto è quello del vicesindaco di Sanzeno, Lucas Brentari, l’ultimo di una sfilza di testimoni chiamati a depositare ieri in aula, davanti alla Corte d’Assise di Trento, nel corso del processo a carico di Dallago, 37 anni di Mollaro di Predaia, in carcere da oltre un anno, accusato di aver ucciso il custode forestale ripescato senza vita nel lago di Santa Giustina il 5 giugno 2022. Ucciso con «almeno 18 colpi» alla nuca. Con l’assessore si sono alternate per ore sul banco dei testimoni altre tredici persone. Tra queste il sindaco Martin Slaifer Ziller, che ha riferito di come per quel furto di legname consumato dall’imputato abbia presentato denuncia il 25 giugno. E poi ci sono state le amiche con cui Iob aveva instaurato un legame più intimo e, ancora, i familiari, dai due figli all’ex moglie, che vivono nella casa vicina alla sua, fino al nipote, a raccontare come quello fosse «un periodo felice» per l’ex custode dell’orso di San Romedio, amante del suo lavoro e della natura. Proprio i suoi due ragazzi sono stati i primi ad essere sentiti.

I figli: «Un papà premuroso»
«Negli ultimi due anni ci eravamo riavvicinati molto, c’era un rapporto di confidenza: papà mi ascoltava, è stato molto presente anche quando la mia situazione scolastica stava prendendo una piega difficile» ha raccontato Valentino Iob, 28 anni. «Dopo la separazione con mamma, dal 2010 e per una decina di anni, non avevamo avuto rapporti ma gli ultimi due anni avevamo lasciato da parte i conflitti e ci vedevamo spesso: era un padre intelligente e molto premuroso, amava il suo lavoro e noi figli, attento a non farci mancare nulla» la testimonianza di Davide Iob, 31 anni, che ha trascorso il 2 giugno con il genitore. E che ieri, davanti ai giudici togati e popolari, rispondendo alle domande della pm Antonella Nazzaro e degli avvocati di parte civile e difesa, ha raccontato la confidenza che gli aveva fatto il padre. «Mi aveva riferito che quella stessa mattina aveva fermato un boscaiolo con un carico di legname. Papà gli aveva intimato di portarlo dove lo aveva preso, pensava lo stesse rubando, non ha infatti creduto alla versione che lo stesse trasportando per calcolare il tempo di percorrenza» ha dichiarato il figlio maggiore del forestale. Che ha ripercorso anche i terribili momenti, quando assieme alla madre, domenica 5 giugno 2022, ha fatto scattare l’allarme al 112 perché Iob non si trovava, non rispondeva al telefono e a casa non c’era. «Ed era chiaro che mancava da qualche giorno» ancora le parole del 31enne che di lì a qualche ora ha aperto la porta al luogotenente dei carabinieri che li ha avvisati del rinvenimento del corpo senza vita. Militare che ha poi acquisito un diario che Iob aveva in casa, nel frattempo restituito ai familiari.

Il nipote: «Pista passionale»
«Negli ultimi due anni mio zio era felice, aveva recuperato il rapporto con i figli e superato i problemi economici legati alla separazione — ha raccontato Rudi Cattani — In tante mi dicevano che lui era un bell’uomo, affascinava le donne con la sua personalità, tanto che ai carabinieri allora non avevo escluso la pista passionale». Quella su cui ha insistito anche la difesa dell’imputato, l’avvocato Angelica Domenichelli, che si è focalizzata sui rapporti stretti da Iob con le diverse testimoni sentite ieri, alcune delle quali si erano messaggiate con la vittima anche la mattina del 3 giugno, fino a poco prima delle 11, quando il custode forestale ha smesso di visualizzare messaggi e di rispondere (per sempre) al telefono. Ma la stessa difesa, che ha chiesto di sentire anche un ex avvocato di Iob, ha insistito pure sui problemi economici della vittima. Nella prossima udienza di ottobre ci sarà spazio ancora per una lunga lista di testimoni e presto verrà sentito anche l’imputato, come da sua richiesta.