Indagini

lunedì 2 Settembre, 2024

Omicidio Sharon Verzeni, il pm: «Stato mentale Sangare pienamente integro»

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L'uomo è accusato di aver ucciso la giovane in una notte di fine luglio

La difesa di Moussa Sangare, il 30enne accusato dell’omicidio di Sharon Verzeni e finito in cella un mese dopo il delitto, aveva tentato la via del raptus. L’ipotesi è stata bocciata dal pm che segue il caso della giovane donna assassinata nella notte tra il 29 e il 30 luglio scorsa a Terno d’Isola, in provincia di Bergamo. «Seppure le motivazioni addotte dall’indagato in ordine alla spinta che ha portato a commettere il fatto di sangue può destare qualche perplessità in ordine al suo stato mentale, nel momento di compiere l’omicidio però la lucidità mostrata nell’adottare tutta una serie di accorgimenti sia nei momenti precedenti al delitto» e cioè aver vagato fino a incontrare il bersaglio più vulnerabile «e in quelli immediatamente successivi» come correre in bicicletta, prendere strade secondarie, perdere il berretto e tornare indietro a recuperarlo «e anche gli accorgimenti dei giorni seguenti – e cioè aver tagliato i capelli, aver modificato la bici, essersi disfatto dei coltelli e degli abiti usati al momento del delitto – evidenziano uno stato mentale pienamente integro». È un passaggio dell’ordinanza di 39 pagine con cui la gip Raffaella Mascarino ha disposto la custodia cautelare in carcere per Moussa Sangare. «A fugare qualsiasi ulteriore perplessità» sullo stato mentale di Sangare c’è anche il fatto che l’indagato è stato portato in psichiatria subito dopo l’ingresso in carcere «e non è stata rilevata alcuna traccia di patologia psichiatrica né remota né recente» aggiunge la gip.
Accertamenti e indagini in corso
Proseguono le indagini e la raccolta di quanti più elementi utili a ricostruire quella tragica notte. Nel pomeriggio di lunedì 2 settembre, il personale del Reparto Investigazioni Scientifiche (RIS) di Parma, insieme al personale del Reparto Analisi Criminologiche (RAC) del RACIS di Roma, al Reparto Crimini Violenti del ROS e al Nucleo Investigativo Carabinieri di Bergamo, «ha svolto un accurato sopralluogo in un’abitazione nel comune di Suisio dove dimorava il trentenne indagato per l’omicidio di Sharon Verzeni». Lo confermano i carabinieri in una nota precisando che «nel corso dell’attività sono stati isolati alcuni reperti giudicati d’interesse investigativo, che saranno successivamente esaminati presso i laboratori del RIS di Parma».