l'inchiesta
giovedì 18 Gennaio, 2024
di Davide Orsato
Autopsia sul corpo di Gavrila Grad, il 27enne deceduto nel tardo pomeriggio di martedì in una segheria di Don, alta val di Non e sequestro dell’area dove è avvenuto l’incidente (il piazzale esterno: la ditta potrà continuare a lavorare). Un sequestro che ha lo scopo di consentire ulteriori verifiche, anche nei prossimi giorni. La Procura di Trento non vuole lasciare nulla di intentato riguardo l’incidente mortale che presenta molti aspetti difficili da spiegare. A cominciare dalla dinamica vera e propria. Gavrila Grad, cittadino romeno residente da anni in zona, è stato ammazzato da un tronco del diametro di mezzo metro, caduto da una catasta di legno. Nessuno, però, ha visto cosa è successo e nessuno sa spiegare come abbia fatto quel singolo albero (ancora con corteccia e qualche ramo) a staccarsi dalla pila. Non è semplicemente «qualcosa che non doveva succedere», ma qualcosa di «quasi impossibile», a detta di chi sta seguendo le indagini. La ricostruzione del fatto, come da prassi, è stata affidata ai tecnici dello Uopsal, l’unità operativa di prevenzione e di sicurezza sul lavoro della Provincia. Dopo i primi sopralluoghi da parte dei carabinieri della compagnia di Cles, competente per territorio, sono stati loro a cercare di sciogliere dubbi e nodi su quanto accaduto. Il punto di partenza è lo stato in cui il ragazzo è stato trovato: a terra, privo di sensi, colpito in pieno petto dal pesante tronco. Tronco che è stato prontamente rimosso in meno di un minuto dai vigili del fuoco volontari intervenuti. Gli stessi pompieri hanno tentato, disperatamente, di rianimare il giovane, riuscendo a tenerlo in vita per mezzora. Poi il suo cuore ha ceduto.
I carabinieri hanno sentito tutti i presenti, ma manca, per l’appunto un testimone oculare: i dipendenti della ditta, la Nord Pallets, erano tutti in pausa caffè. Gavrila Grad, che già in passato aveva lavorato come autonomo nel campo della lavorazione del legno, era un operaio dell’azienda, una delle tre realtà che operano nel settore a Don. Al momento dell’incidente non aveva nessun compito riguardo la catasta, men che meno doveva movimentare la legna. Si dovrebbe credere al fatto che sia stato travolto, mentre passava di lì, ma si tratta di una «fatalità molto sospetta», l’impressione che arriva dal primo sopralluogo, lungo ed estenuante e concluso solo attorno alle 23 di mercoledì. Viene vagliata anche l’ipotesi che il 27enne si sia momentaneamente seduto sul tronco. Sentito anche il titolare, Mario Asson, che si è detto sconvolto di quanto accaduto.
Nonostante le difficoltà nel ricostruire la vicenda, i tecnici sono fiduciosi del fatto che «emergerà qualche elemento» utile alle indagini.