decreto caivano
giovedì 7 Settembre, 2023
di Sara Alouani
È in corso a palazzo Chigi, con un’ora di ritardo, la riunione del Consiglio dei ministri. All’ordine del giorno del Governo, tra le altre cose, il decreto legge recante misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile.
Sono quattordici gli articoli che nascono dall’urgenza «del contrasto alla criminalità minorile e all’elusione scolastica, e per la tutela dei minori vittime di reato» nonché per «rafforzare la tutela, nello spazio cibernetico, delle vittime dei reati commessi per via telematica» dopo i fatti di Caivano e lo stupro di Palermo.
Fronte criminalità giovanile, la bozza prevede Daspo urbano e avviso orale del questore anche per i minorenni che abbiano compiuto 14 anni, a cui si aggiunge il divieto d’uso – totale o in parte – di cellulari o piattaforme online per i 14enni raggiunti da avviso orale e «condannati, anche con sentenza non definitiva». Non solo. In caso di risse, violenze e minacce tra minori, potrebbe scattare l’ammonimento per i minori che abbiano compiuto i 14 anni anche senza querela o denuncia. Inoltre l’ammonimento può arrivare anche a 12enni per reati che prevedono la reclusione non inferiore nel massimo a cinque anni.
La stretta – si legge nella bozza – varrebbe anche per i genitori che potrebbero pagare fino a mille euro di multa in caso di 12-14enni sottoposti ad ammonimento, «salvo che non provi di non aver potuto impedire il fatto».
I genitori sono chiamati in causa anche per il contrasto alla dispersione scolastica: chi «omette senza giusto motivo d’impartirgli o di fargli impartire l’istruzione obbligatoria», rischia fino a 2 anni di carcere.
La bozza inoltre prevede pene più severe per il possesso di armi e di droga di «lieve entità», la nascita di un osservatorio sulla devianza minorile e l’oblio online per le vittime di reati, con la possibilità di chiedere la rimozione dei propri dati a siti e social.
Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini chiede un ulteriore provvedimento, per «abbassare l’età per essere imputabili dai 16 anni in giù» perché «il 14enne di oggi che gira con pistole e coltelli non è lo stesso di 30 anni fa, è capace di intendere e di volere e se sbaglia deve pagare».
Contrario invece il segretario di Forza Italia e ministro degli Esteri Antonjo Tajani che punta sulla rieducazione dei minori per sottrarli alla vita criminale: «Non possiamo che considerare un 14enne che gira armato un criminale. Detto questo, ci sono le carceri minorili che devono lavorare per la rieducazione. Non dobbiamo mai rinunciare alla possibilità di far sì che questi giovani si allontanino dal mondo del crimine. E’ ovvio che un giovane criminale debba pagare per le sue colpe perché è già nell’età della ragione, ma deve essere sempre, nell’ambito dell’esecuzione della pena, considerato un soggetto che può redimersi» ha affermato a margine della presentazione dell’incontro a Montecitorio.
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