Il contributo è riconosciuto ad ogni figlio di vittima di omicidio commesso contro il coniuge, anche legalmente separato, contro l’altra parte dell’unione civile o contro la persona stabilmente convivente con il colpevole, o ad esso legata da relazione affettiva. Il contributo di solidarietà è previsto anche se al momento del crimine la relazione affettiva, sia unione civile o convivenza, fossero cessati, o il delitto fosse compiuto contro il coniuge divorziato. La misura di solidarietà prevede di destinare 10.000 euro una tantum a ciascun orfano di vittime di reati commessi dopo il 1° gennaio 2020, che alla data del reato era minorenne o maggiorenne fino ai 26 anni e risiedeva in provincia di Trento.
La domanda va presentata all’Umse prevenzione della violenza e della criminalità della PAT entro cinque anni dal provvedimento dell’Autorità giudiziaria di sentenza di condanna irrevocabile o di non doversi procedere per intervenuta morte del reo.
Il provvedimento e i criteri di concessione del contributo di solidarietà saranno pubblicati sul sito istituzionale della Provincia e anche sul sito https://trentinosociale.provincia.tn.it/