Abruzzo
domenica 3 Settembre, 2023
di Redazione
Ancora un nulla di fatto: i cuccioli dell’orsa Amarena, uccisa a fucilate due giorni fa, girano ancora liberi tra i boschi dell’Appennino. Un loro nuovo avvistamento è stato segnalato a Venere, frazione di Gioia dei Marsi, nell’Aquilano. I piccoli sono stati individuati nella notte, nella radura che avvolge la Marsica, nei pressi di un sentiero. Sono stati dei passanti a scorgerli da lontano, ma quando hanno provato ad avvicinarsi, i due cuccioli – che dovrebbero avere circa 7 mesi – sono nuovamente scappati, forse spaventati dai rumori e la luce delle torce elettriche. Difficile sapere in che condizioni siano, ma il fatto di averli avvistati e che siano in giro fa ben sperare sulla loro salute.
Per la morte dell’orsa Amarena, è stato indagato un 56enne. L’uomo, nella notte tra giovedì e venerdì, ha sentito un rumore, è uscito di casa imbracciando un fucile e ha sparato. Quando i carabinieri sono arrivati, per l’orsa marsicana che era uscita dal Parco Nazionale d’Abruzzo arrivando fino a San Benedetto dei Marsi, non c’era niente da fare: era già morta. “Era nella mia proprietà”, avrebbe detto il 56enne ai guardiaparco che l’hanno fermato, ammettendo di aver sparato con il proprio fucile senza l’intenzione di uccidere l’orsa. L’arma era legalmente detenuta e l’uomo avrebbe sparato un solo colpo. Il bossolo è stato sequestrato dai militari dell’Arma, ma nell’abitazione sono state trovate diverse altre armi, tutte sequestrate.
Il Parco nazionale d’Abruzzo contava 60 esemplari di orso marsicano fino a ieri sera. Dalla sua morte all’appello manca Amarena, orsa che solo tre anni fa aveva partorito 4 cuccioli, e quest’anno altri 2.
In passato, il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise ha già mantenuto in cattività altri plantigradi come l’orsa Yoga nel 1994 e l’orsa Morena trovata cucciola a Villavallelonga, sempre nell’aquilano marsicano, nel 2015 curata e poi rilasciata l’anno successivo ma trovata morta, mesi dopo, a Scanno (L’Aquila).
la decisione
di Redazione
La famiglia della giovane deceduta lo scorso 28 ottobre, durante un allenamento, lanciò una appello per incrementare la sicurezza per gli atleti sulle piste