La reazione
venerdì 19 Luglio, 2024
di Redazione
«Siamo stupiti di questa decisione. Nelle prossime ore valuteremo il da farsi, ma posso dire fin da subito che noi continueremo a lavorare con gli strumenti a nostra disposizione per garantire la sicurezza dei trentini, convinti che la vita di un uomo valga più di quella di ogni animale». Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti commenta così le ultime notizie legate alla vicenda della recente aggressione ad un turista avvenuta a Dro, con particolare riferimento alla decisione del TAR di accogliere la richiesta di sospensiva dell’ordinanza sull’abbattimento dell’orsa ritenuta responsabile del fatto.
Nel ricordare l’azione tempestiva messa in atto dall’amministrazione provinciale attraverso il Corpo forestale, Fugatti ha citato l’articolo 52 dello Statuto di autonomia che attribuisce al presidente della Provincia il ruolo di garante nella gestione degli orsi: concetto presente anche nella recente richiesta di archiviazione del procedimento per omicidio colposo che il pubblico ministero ha recentemente proposto in merito alla tragica aggressione di Caldes. «Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità – ha proseguito Fugatti – e io continuerò a farlo. Abbiamo davvero esplorato tutte le strade. La Provincia ha promosso con i ministeri dell’Ambiente e degli Esteri un’indagine volta a riscontrare la disponibilità dei paesi dell’est Europa. Nessuno – ha concluso il presidente – si è dichiarato disponibile ad accogliere i nostri orsi. I trentini sono delusi, ma vogliamo rassicurarli che continueremo a lavorare per garantire la sicurezza di chi vive nelle nostre valli. Per questo valuteremo con le nostre strutture già dalle prossime ore i prossimi passi. Non possiamo aspettare il 5 settembre e le decisioni della camera di consiglio mentre questo animale si trova in libertà».
Con il presidente Fugatti anche l’assessore competente Roberto Failoni il quale ha ricordato le azioni messe in campo a partire dalla scorsa legislatura, l’impegno immutato in questi giorni per arrivare alla convivenza con i plantigradi. «Rispettiamo le sentenze – ha dichiarato Failoni – ma è doveroso rispettare anche le responsabilità in capo a ciascuno di noi. Il nostro impegno è massimo: sono presenti sul territorio quattro trappole a tubo per la cattura degli orsi confidenti, abbiamo assunto 27 nuovi forestali che presidiano i boschi giorno e notte per tutelare la sicurezza dei trentini e dei nostri ospiti, ci stiamo confrontando costantemente con i territori interessati, con le amministrazioni e i portatori d’interesse, infine abbiamo posizionato dei nuovi cartelli che danno la possibilità a chi arriva di sapere con esattezza come comportarsi. Accanto a questo, però è necessario che le direttive Habitat e Pacobace siano modificate per dare la possibilità di intervenire rapidamente così come continueremo a richiedere di estendere l’utilizzo dello spray antiorso».
terre altre
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