Grandi carnivori

venerdì 26 Luglio, 2024

Orsa Kj1, l’Ispra dà l’ok all’abbattimento. I veterinari attaccano Fugatti: «Più prevenzione, meno rimozioni»

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Ora tocca alla Provincia decidere cosa fare. Due le altre opzioni previste dal Pacobace: il radiomarcaggio e la cattura permanente

Come atteso nella giornata di ieri è arrivato il parere di Ispra sulla richiesta di abbattimento di Kj1 presentata dalla Provincia all’Istituto superiore di protezione e ricerca ambientale. Un parere che, secondo le prime indiscrezioni, permetterebbe alla Provincia di procedere con la rimozione dell’orsa, resasi protagonista di un’aggressione ad un turista francese una settimana fa lungo un sentiero attrezzato in località Naroncolo, vicino a Dro.
Il parere
La Provincia ha confermato di aver ricevuto il parere ma non ne ha diffuso il contenuto. Fonti interne però fanno sapere che sarebbe «favorevole». Un termine in realtà da mettere tra enormi virgolette. Ispra infatti non si esprime né a favore, né contro l’abbattimento. Non è questo il campito di un ente scientifico. Quello che fa è invece valutare se l’azione proposta è coerente con quelle indicate dal regolamento di gestione dell’animale, nel caso dell’orso il Pacobace. Ecco allora è più corretto dire che Ispra ha dato parere di conformità tra l’atteggiamento dimostrato da Kj1 e l’azione energica proposta dalla Provincia. Il comportamento di Kj1, infatti, è probabilmente ascrivibile al punto 15 della scala di pericolosità presente nel Pacobace, ossia «orso attacca (con contatto fisico) per difendere i propri piccoli o perché provocato». Un’azione per cui è previsto, per l’appunto anche l’abbattimento indicata come azione «K».
Palla alla Provincia
Ora tocca però alla Provincia decidere cosa fare. Si perché l’abbattimento non è comunque l’unica azione prevista dal Pacobace per questo tipo di comportamento. Ce ne sarebbero altre due che corrispondono alle lettere «I» e «J» nel Pacobace. Ossia rispettivamente: «cattura con rilascio allo scopo di spostamento e/o radiomarcaggio» e «cattura per captivazione permanente». La Provincia ha dunque più opzioni, ma va detto che Fugatti non ha mai voluto contemplare quella della captivazione.
Le valutazioni legali
Più di alternative quindi in questo momento in Provincia si ragiona di temi legali. L’avvocatura provinciale infatti sta studiando le carte dei due decreti di sospensione del Tar sulle ordinanze contingibili urgenti di abbattimento, e in particolare la seconda, per stabilire se il loro contenuto impedisca alla Provincia di firmare un decreto di rimozione sulla base della legge 9 del 2018. Dalle indiscrezioni che arrivano da Piazza Dante pare che ci sia la convinzione che, trattandosi di due strade separate, una che poggia sullo Statuto di autonomia e l’altra su una legge ordinaria, si possa andare avanti. Fosse così il decreto di abbattimento potrebbe essere firmato già nei prossimi giorni e a quel punto, visto che l’orsa è radiocollarata, le cose potrebbero subire una drammatica accelerazione.
L’appello dei veterinari
Intanto una nuova voce si è alzata in difesa dell’orsa, la più anziana del Trentino con i suoi 22 anni, e dei suoi cuccioli: quella dei veterinari italiani. La Federazione nazionale degli ordini veterinari italiani ha infatti diramato una nota con cui «esprime la propria contrarietà nei confronti di approcci semplicistici che vedono nell’abbattimento l’unica strada per la risoluzione di problemi tra animali selvatici e uomo». I veterinari puntano il dito contro Fugatti e la sua giunta che «invece di prevenire, continua a inseguire l’emergenza, decretando l’abbattimento di qualsiasi orso sia in qualche modo relazionabile ad una aggressione». Un modus operandi definito «deprecabile da un punto di vista etico, e profondamente sbagliato da un punto di vista culturale e gestionale». «La giunta Fugatti – concludono i veterinari – continua a ripetere che il fenomeno in Trentino è sfuggito di mano, ma finge di non sapere che l’ente che doveva monitorare e intervenire è proprio la Provincia di Trento».