Verso il decreto

giovedì 25 Luglio, 2024

Orsa Kj1 verso l’abbattimento. La Provincia ha chiesto a Ispra il parere

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Risposta attesa tra oggi e domani. Nodo cuccioli: per i protocolli meglio lasciarli liberi

Qualcosa si muove anche sul piano dei decreti e delle ordinanze riguardanti Kj1, anzi si era già mosso. Sì perché già lo scorso fine settimana la Provincia, nello stesso momento in cui il presidente firmava la nuova ordinanza contingibile urgente per l’abbattimento di Kj1, ormai identificata secondo l’analisi genetica come l’aggressore del turista francese, avanzava anche a Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) la richiesta di parere sull’abbattimento dell’orsa. La richiesta è necessaria quando si vuole scrivere un decreto di abbattimento in forza della legge 9 del 2018, quella sulla gestione dei grandi carnivori scritta dall’ex presidente Ugo Rossi e poi emendata più volte da Fugatti.
Le due strade
È chiaro quindi che già mentre emanava l’ordinanza urgente, per motivi di sicurezza e in forza dello Statuto, la Provincia iniziava a portare avanti anche la strada alternativa: quella del decreto di rimozione. Una strada che ad oggi diventa l’unica percorribile, visto che anche la seconda ordinanza è stata sospesa dal Tar, che ha poi accolto anche i ricorsi delle associazioni animaliste. Il decreto prevede per l’appunto che sia obbligatorio chiedere a Ispra il parere sull’abbattimento, anche se poi esso stesso non è vincolante. In questo momento quindi la Provincia è in attesa di una risposta dall’istituto scientifico nazionale.
La posizione di Ispra
E il parere è atteso a stretto giro, forse oggi o al massimo domani. Da Ispra non arrivano indiscrezioni, ma è probabile che sarà favorevole. Questo perché il comportamento tenuto da Kj1 nell’incontro con Vivien Triffaux rientra nella categoria 15 indicato nel Pacobace, il documento che regola la gestione degli orsi, ossia «orso attacca (con contatto fisico) per difendere i propri piccoli o perché provocato in altro modo». Un atteggiamento per cui è previsto per l’appunto, tra le azioni possibili, anche l’abbattimento dell’animale.
Le prossime mosse
La Provincia ad oggi è quindi in attesa di due responsi: quello di Ispra e quello sulle analisi genetiche condotte sull’orsa catturata e radiocollarata nella notte tra lunedì e martedì. Qualora il parere di Ispra fosse favorevole, e le analisi genetiche confermassero che si tratta di Kj1, le cose potrebbero subire una decisa accelerazione. Sì perché a quel punto toccherà al presidente firmare il decreto di abbattimento sulla base della legge 9. Una volta firmato, i forestali potranno procedere alla rimozione dell’orsa e, visto che è munita di radiocollare, dalla firma all’esecuzione del decreto potrebbe passare poco tempo. Lo stesso scenario che si verificò a febbraio con M90.
Il nodo dei cuccioli
C’è un altro tema che va però affrontato: quello dei cuccioli di Kj1. Si tratta di esemplari che hanno tra i sei e gli otto mesi, ritenuti in grado di sopravvivere autonomamente. La loro presenza non viene ritenuta ostativa all’abbattimento dell’orsa, del resto anche sua sorella Kj2, abbattuta nell’agosto del 2017 dopo tre aggressioni, aveva cuccioli più o meno della stessa età. In questi giorni più di un’associazione animalista, e anche la deputata di centrodestra Michela Brambilla, ha espresso preoccupazione per la sorte dei cuccioli. C’è anche chi ha suggerito la loro captivazione per assicurarne la sopravvivenza. Va detto però che le linee guida sulla gestione dei cuccioli, redatte ai tempi del «Caso Daniza», vanno in direzione opposta. Prevedono infatti di lasciare i cuccioli in libertà, condizione naturale di esistenza degli orsi, che invece soffrono in cattività. Non solo le linee guida indicano poi che è importante proseguire con un monitoraggio, evitare i contatti tra gli orsetti e l’uomo, non fare ricorso o ridurre al minimo indispensabile il sostenimento alimentare artificiale e pianificare una comunicazione ad hoc per informare la popolazione sui comportamenti corretti da adottare. Questo sia per garantire la loro sopravvivenza, sia un loro sviluppo naturalmente diffidente dell’uomo e non trovarsi, in futuro, con orsi adulti confidenti.