Il progetto di legge

sabato 20 Gennaio, 2024

Orsi, 8 abbattimenti all’anno possibili. Licenziato dalla giunta il disegno di legge. Fugatti: «Novità culturale»

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La giunta approva il ddl che si basa su uno studio condotto dall'Ispra. Gerosa: «Favorevole, ma con riserva»

Nuova norma, ma vecchio sistema. Verrebbe da sintetizzare così la novità presentata dalla giunta provinciale riunita a Imer in tema di gestione degli orsi. Il nuovo disegno di legge, a firma Failoni, è stato approvato all’unanimità dalla nuova giunta e inizierà a breve il suo iter in Consiglio provinciale. Nel testo si prevede l’abbattimento di un numero massimo di 8 orsi all’anno, ma chi pensa si parli di controllo dei numeri è fuori strada.

Il nuovo testo
Il disegno di legge non introduce una nuova norma. Si tratta, al contrario, di due emendamenti alla legge 9 del 2018. Quella che fu approvata dall’allora presidente Ugo Rossi e poi emendata con commi dall’1 bis all’1 quinquies ad agosto 2023 dal governatore Fugatti, dopo l’aggressione mortale ad Andrea Papi da parte di Jj4. Il nuovo ddl prevede due punti. Il primo è la rimozione del comma 1 bis, quello che prevedeva che «Quando il Presidente della Provincia ordina il prelievo di esemplari delle specie previste dal comma 1 (orso o lupo, ndr) l’ordine è dato ed eseguito senza necessità di acquisire il parere previsto dal comma 1», ossia quello di Ispra. Insomma, la prima novità è che viene abrogato l’articolo che prevedeva di ordinare l’abbattimento senza richiedere il parere di Ispra. Su questo punto la Provincia sembra quindi essere tornata sui suoi passi rispetto a quanto fatto ad agosto. Il secondo punto del nuovo ddl è poi la modifica del comma 1 ter. Il testo precedente prevedeva che in caso di prelievo si dovesse intendere sempre la rimozione in una serie di casi specifici. La nuova dicitura invece stabilisce che «quando il presidente autorizza ai sensi del comma 1 il prelievo di esemplari può disporre l’abbattimento dell’esemplare». E aggiunge che «ai fini di cui al periodo precedente, il numero massimo dei capi di cui è consentito l’abbattimento è definito annualmente sulla base di valutazioni tecnico scientifiche».

Queste valutazioni per il 2024 e il 2025 stabiliscono che «in base all’analisi demografica condotta da Ispra nel 2023, tale numero per la specie Ursus arctos (orso bruno, ndr) è determinato nel massimo di otto esemplari all’anno, di cui non più di due femmine adulte e non più di due maschi adulti». La novità principale è contenuta qui, per la prima volta viene indicato un numero massimo di esemplari prelevabili senza che esso pregiudichi lo stato di conservazione della specie. Un numero individuato sulla base dello studio fatto da Ispra a maggio del 2023 (vedi grafico, ndr). Attenzione però, le condizioni che permettono il prelievo non sono cambiate, sono sempre quelle previste al comma 1 della legge, quello originale del testo di Rossi. La rimozione rimane quindi possibile solo in casi contingibili e urgenti. Non sembra dunque profilarsi nessun via libera all’abbattimento per ridurre annualmente il numero di orsi trentini. Stando al Pacobace e alla Direttiva habitat, un esemplare di orso è rimuovibile se sono soddisfatte tre condizioni: rappresenta un pericolo, non ci sono altre opzioni disponibili e la sua rimozione non mette a rischio lo stato di conservazione della specie. Lo studio di Ispra e questo ddl specificano meglio che la terza condizione è soddisfatta sempre se non si rimuovono più di 8 esemplari, ma le altre due devono comunque essere soddisfatte.

Fugatti: «Patto col governo»
Per il governatore si tratta comunque di un passaggio fondamentale. «In questo testo c’è una novità culturale importante – ha detto Fugatti – Perché per la prima volta viene stabilito che c’è un numero in eccesso di orsi che possono essere abbattuti. Ed è stato stabilito oggettivamente, da analisi scientifiche che lo certificano». Anche il percorso stesso di questo disegno di legge rappresenta una novità. «Questo ddl è frutto di accordo e di un lungo confronto con il governo e in particolare con il Ministero dell’ambiente e quello agli affari regionali. Eravamo abituati a parlare con i ministri e trovare un muro su questo tema, o addirittura a vedere qualcuno che si metteva una maglietta con scritto “salvate l’orso” – dice Fugatti – Ora sono successi dei fatti gravi e lentamente l’impostazione politica e scientifica è cambiata, portando a questa novità culturale». Una novità che però non mette al sicuro le singole ordinanze di rimozione. «Posso garantire che questa legge non sarà impugnata dal governo – dice Fugatti – Ma i miei decreti rimangono impugnabili. Però in questa partita, che riguarda solo noi, sento che è cambiata la sensibilità governativa. Poi esiste sempre il Tar, purtroppo o per fortuna».

Failoni: «Ora veloci»
Soddisfatto anche l’assessore provinciale con delega ai grandi carnivori Roberto Failoni. «Adesso dobbiamo andare veloci con l’approvazione in aula. È uno strumento che sarebbe importante avere prima della fine del letargo degli orsi. Così possiamo dare risposte certe alle comunità, agli allevatori preoccupati e ai nostri ospiti».

Gerosa: «Con riserva»
Ora il ddl sbarca in Consiglio provinciale. Prima in commissione e infine in aula. Un iter che potrebbe essere non privo di ostacoli. Se è vero che la giunta ha approvato all’unanimità il testo, l’assessora Gerosa ha stretto giro ha diffuso un comunicato stampa con cui precisava di aver «votato favorevolmente, se pur con riserva». Specificando che il tempo per valutare il testo è stato poco. Gerosa conclude dicendo di riservarsi «come gruppo di Fratelli d’Italia, di presentare emendamenti al testo». Al fronte delle, necessarie, trattative con la minoranza se ne apre quindi anche uno interno. E su un testo concordato con Roma, al netto di eventuali modifiche.