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sabato 12 Aprile, 2025
Orsi e lupi, la riforma dello Statuto di Autonomia rafforzerà la competenza di pubblica sicurezza
di Tommaso Di Giannantonio
E Gerosa rivendica il ruolo di Fratelli d'Italia. Ciriani: «Il Parlamento può modificare il testo»

Il testo definitivo era atteso nella giornata di ieri. «Ma non è ancora arrivato, questione di lentezze romane», dicono i due presidenti delle Province di Trento e Bolzano, Maurizio Fugatti e Arno Kompatscher. Per ora circola solo la bozza della riforma dello Statuto, da cui emerge, fra le altre cose, una sorta di rafforzamento dei poteri di pubblica sicurezza dei governatori nella gestione della fauna selvatica, compresi lupi e orsi. Intanto Fratelli d’Italia si intesta la riforma.
«Fratelli d’Italia ha la paternità morale della riforma dello Statuto di autonomia che nasce da un preciso impegno di Giorgia Meloni all’inizio della legislatura — ha dichiarato la vicepresidente della Provincia di Trento, Francesca Gerosa — Il testo uscito dal governo e di cui Fratelli d’Italia si è fatto garante fin dal primo giorno, rafforza le tutele per l’autonomia speciale della Provincia di Trento, introduce nuovi ambiti di competenze in materia di tutela dell’ambiente, gestione della fauna selvatica ed ecosistemi, semplifica le procedure di approvazione delle norme di attuazione che potranno essere anche strumenti per l’armonizzazione della legislazione provinciale con quella nazionale. È il successo di un lavoro costante — ha concluso — sul quale Fratelli d’Italia ha giocato un ruolo protagonista dal primo momento».
Una volta spedito alle due Province, il testo della riforma sarà inviato ai rispettivi Consigli per la formulazione di un parere non vincolante. Dopodiché il disegno di legge costituzionale di modifica dello Statuto del Trentino-Alto Adige dovrà essere approvato in modo definitivo dal Consiglio dei ministri. Il passaggio conclusivo è il via libera da parte del Parlamento. «Ho rispetto del Parlamento e il Parlamento può sempre intervenire sul testo — ha riferito ieri il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani (Fratelli d’Italia) — Sollecito però il Trentino e l’Alto Adige ad agire in fretta sui loro pareri, per andare presto alla Camera. Io mi impegno a fare il più presto possibile, c’è comunque tutto il tempo per arrivare al voto finale nei prossimi due anni».
La riforma dello Statuto prevede la cancellazione del limite delle grandi riforme economico-sociali dello Stato alla legislazione provinciale. Un vincolo che rappresenta una delle principali cause delle impugnative del governo. Il testo prevede inoltre il ripristino delle competenze erose dai pronunciamenti della Corte costituzionale dopo il 2001: appalti pubblici, contratto del pubblico impiego, tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, gestione della fauna selvatica, commercio, edilizia.
Per quanto riguarda la fauna selvatica si specifica che «i presidenti delle Province esercitano altresì le attribuzioni spettanti all’autorità di pubblica sicurezza in materia di gestione della fauna selvatica, ad eccezione della disciplina relativa alle armi e alle munizioni, all’attività di autorizzazione e all’attività sanzionatoria», così recita la bozza della riforma. «Questa parte non ha subito grandi variazioni», spiega il coordinatore regionale di FdI Alessandro Urzì. Cosa cambia? Già oggi il presidente della Provincia si avvale dei poteri di pubblica sicurezza per emettere l’ordine di abbattimento di un esemplare. Specificando l’attribuzione, però, si dà maggiore forza alla competenza che fa capo ai governatori.
Infine, per quanto riguarda il meccanismo dell’intesa, la bozza prevede che «i progetti di modificazione del presente Statuto sono sottoposti a intesa adottata a maggioranza assoluta dei componenti del Consiglio regionale e dei Consigli provinciali sul testo approvato in prima deliberazione dalle Camere. Ove l’intesa non sia raggiunta entro il termine di sessanta giorni, le Camere possono adottare le modificazioni con la maggioranza assoluta dei propri componenti nella seconda votazione, fermi restano i livelli di autonomia come riconosciuti dalla quietanza liberatoria rilasciata l’11 giugno 1992 dall’Austria». Ma Kompatscher, in questo caso, invita ad attendere il testo definitivo: «Abbiamo previsto una formula innovatrice», spiega.
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