La querelle
lunedì 26 Febbraio, 2024
Orsi e minacce a Fugatti, gli animalisti replicano: «Denunce intimidatorie per silenziare il dissenso». Il 4 marzo a Trento nuovo presidio
di Redazione
Gli attivisti si dissociano dalle minacce di morte. Ma ribadiscono la contrarietà al disegno di legge che disciplina otto abbattimenti di orsi all'anno

L’angolatura è diversa. Trenta persone identificate, tre denunce per minacce e un divieto di ritorno a Trento per tre anni. È il primo bilancio dell’attività investigativa della polizia di Trento a seguito dei post via social con offese e minacce indirizzate al presidente della Provincia autonoma, Maurizio Fugatti, per la gestione orsi. A quanto si apprende, le indagini condotte dalla Digos e della polizia cibernetica non sono ultimate. Soprattutto alla luce della nuova ondata di ingiurie sui principali canali social, in particolare Tik Tok. «Dopo i manganelli a Pisa e a Firenze, l’ondata di repressione del dissenso arriva anche a Trento con misure restrittive e denunce agli attivisti della Manifestazione Nazionale pro-orsi StopCasteller che, il 10 febbraio scorso, avevano sfilato pacificamente per le vie di Trento contro la legge ammazza-orsi voluta da Fugatti, chiedendo una gestione non violenta della fauna selvatica in Trentino» scrive l’associazione StopCasteller. Stupore e indignazione fioccano da parte degli organizzatori che ritengono i provvedimenti «pretestuosi e intimidatori, in linea con il clima politico».
«All’indomani della manifestazione più numerosa che si sia mai tenuta in Trentino dall’inizio della campagna StopCasteller – dichiarano gli organizzatori – e al crescere del dissenso nei confronti dell’operato della PAT, le istituzioni mostrano il loro lato antidemocratico recapitando a diversi attivisti o anche a semplici utenti dei social, misure restrittive e denunce pretestuose, per fatti assolutamente di nessuna rilevanza»
«La manifestazione del 10 Febbraio – spiegano gli attivisti della StopCasteller – si è svolta come sempre senza creare problemi di ordine pubblico, nonostante la grande rabbia dei partecipanti. Le accuse di aver deviato il percorso del corteo sono semplicemente false: lo spostamento della protesta dal lato opposto della rotatoria, dovuto alla falsa notizia della presenza di Maurizio Fugatti, è durato pochi minuti, nessuno ha cercato di forzare il cordone delle forze pubbliche, e la manifestazione è ripresa senza problemi.»
«A fronte di qualche minuto di concitazione solo verbale, stanno arrivando misure spropositate – continuano gli attivisti – e davvero pretestuose, sintomatiche del clima di tensione e della volontà di silenziare la Campagna Stopcasteller. Come spesso accade, chi è dalla parte del torto fa leva su strumenti intimidatori e penali per cercare di zittire un movimento intero.»
Gli attivisti si dissociano anche dalle minacce a Fugatti: «Un altro argomento molto discusso sono le minacce alla vita di Fugatti: ribadiamo di non aver mai minacciato nessuno. Vittimizzare Fugatti è solo l’ennesima strategia per cercare di screditare le giuste istanze della campagna StopCasteller che auspica, esclusivamente, le dimissioni di Fugatti e del suo partito oltre che un cambio di rotta radicale nelle politiche ambientali, le quali impattano oggi molto negativamente sulla vita degli animali e dei cittadini Trentini.»
«Rigettiamo quindi ogni genere di accusa o intimidazione, a cui risponderemo nelle sedi opportune, forti della nostra ragione e della verità – concludono gli attivisti. Vi aspettiamo quindi il 4 marzo alle h. 9.00 in piazza Dante, per ribadire che questa legge ammazza-orsi in approvazione è una vergogna che va fermata.»
vaticano
Un lungo fiume di 250mila fedeli per l'ultimo saluto a Papa Francesco: domani i funerali
di Redazione
Dalle 20 ha avuto luogo, in forma privata, il rito della chiusura della bara. Continua anche l’avvicinamento al Conclave: oggi quarta congregazione dei cardinali con la presenza di 149 porporati, bocche cucite sul caso Becciu