cronaca

sabato 27 Maggio, 2023

Orsi, il Tar congela l’abbattimento di Jj4 fino al 27 giugno. Via libera alla sola cattura di Mj5

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Animalisti e Ministero dovranno presentare proposte concrete per trasferire l’orsa in Italia o all'estero. Fugatti: «Ci hanno dato ragione. Bene all’ok del governo allo spray anti orso»

Sospesa ancora una volta l’esecuzione dei provvedimenti emessi dalla Provincia per gli «orsi problematici» Jj4 e Mj5: congelato l’abbattimento dei due esemplari, almeno fino all’udienza cautelare del 27 giugno (l’udienza di merito si terrà invece il 14 dicembre 2023). E se Jj4, l’orsa che il 5 aprile ha ucciso Andrea Papi nei boschi di Caldes, rimane al Casteller, per Mj5 che il 5 marzo ha aggredito un escursionista in val di Rabbi, possono proseguire le operazioni di individuazione e identificazione «ai fini della captivazione, a garanzia dell’incolumità e della sicurezza pubblica». Lo ha deciso il Tar di Trento che ieri, a 24 ore dall’udienza collegiale, ha emesso otto ordinanze (tanti i ricorsi degli animalisti). I giudici del tribunale amministrativo, che hanno accolto la domanda cautelare, hanno stabilito appunto la sospensione dell’abbattimento dei due animali (di cui è stata confermata la pericolosità) per permettere alle associazioni ricorrenti di impugnare (non sono infatti decorsi i termini) anche le linee guida e il rapporto Ispra e Muse 2021. Entro il 27 giugno (la camera di consiglio si terrà il giorno 22) le associazioni animaliste e il Ministero dell’Ambiente devono, «sinergicamente o ciascuno nel proprio ambito, attivarsi per formulare alla Provincia di Trento concrete proposte di trasferimento dell’orsa in altra idonea struttura» in Italia o all’estero — come alternativa all’abbattimento e alla detenzione al Casteller e come già avvenuto per Dj3 e M57 finiti in riserve estere — «avendo cura di individuare le risorse necessarie per realizzare il trasferimento, non potendo i relativi oneri gravare sulla Provincia», si legge nei provvedimenti.
Provincia: «La scelta motivata»
Soddisfatta la Provincia. «In tutte le ordinanze il Tar riconosce come i ricorsi non siano supportati da un presumibile fondamento giuridico e ravvisa già profili di inammissibilità – sostiene piazza Dante – Gli atti dell’Amministrazione vengono ritenuti congruamente e compiutamente motivati, alla luce di un’approfondita istruttoria». E visto che l’ipotesi trasferimento avanzata da qualche associazione «non è suffragata da alcuna concreta e fattibile proposta da cui risulti anche l’impegno a farsi carico di tutti gli oneri» consegue che «la scelta definitiva di confermare l’abbattimento sia stata ritenuta validamente motivata». Fugatti evidenzia come «alla luce delle ordinanze emerge come la Provincia abbia svolto la propria istruttoria alla base dei provvedimenti in modo ragionevolmente approfondito. Una conferma della validità delle decisioni adottate per garantire in primo luogo l’incolumità delle persone e la gestione degli animali problematici. Sostanzialmente – conclude il presidente – traspare dai provvedimenti del Tar la legittimità della decisione di abbattimento, che la Provincia ha adottato proprio sulla base di questa approfondita istruttoria».
Animalisti: «Daremo i progetti»
Le associazioni animaliste esultano. «Nuova vittoria di Lav, la vita degli orsi per ora è salva – la reazione della Lega Anti Vivisezione – Le possibilità di trasferirli sono concrete e reali e depositeremo il progetto per portare in salvo gli animali in un rifugio santuario sicuro, sostenendone interamente le spese». Ad accogliere «con soddisfazione» la decisione del Tar anche le ricorrenti Enpa, Leidaa e Oipa. «Abbiamo elaborato delle proposte, che svilupperemo ulteriormente nelle prossime settimane, proprio per dimostrare che non c’è alcuna necessità di abbattere JJ4 – fanno sapere – L’orsa potrà andare a vivere in un posto molto lontano dal Casteller e soprattutto molto diverso. Ci sono precedenti molto incoraggianti». Wwf Italia, di suo, ribadisce «l’importanza di concentrare attenzioni ed energie nel trovare soluzioni reali e condivise per la coesistenza uomo-orso in Trentino». Per Antonio Nicoletti di Legambiente è una «prima buona notizia. L’auspicio è che quanto accaduto apra una riflessione importante, accompagnata da interventi concreti sul futuro e miglioramento della gestione dell’orso bruno sulle Alpi e la coesistenza con l’uomo, partendo dal fatto che in natura il rischio zero non esiste».
Orsi, via libera allo spray
Intanto, nella riunione del governo con la maggioranza dedicata al decreto sulla PA, è arrivato il via libera dell’esecutivo agli emendamenti di Lega e Fdi che autorizzano i forestali di Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige a usare lo spray al peperoncino per difendersi dagli attacchi di orsi. L’emendamento sarà votato alla Camera. «Bene – il commento di Fugatti – È un primo passo, il secondo sarà fornire lo spray a forze dell’ordine e protezione civile, poi a tutta la popolazione».