Il caso

martedì 31 Ottobre, 2023

Orsi, la rabbia dei sindaci: «Avvistamenti continui, non è cambiato nulla»

di

Da Caldes a Bresimo, la voce dei territori: «I cittadini sono preoccupati»

Delusi e preoccupati. I sindaci dei territori interessati dalla presenza degli orsi descrivono così lo stato d’animo dei loro concittadini. Delusi, perché dopo la morte di Andrea Papi, il ragazzo di 26 anni ucciso a Caldes lo scorso 5 aprile, «non è cambiato nulla, in concreto». Preoccupati, perché «gli avvistamenti sono continui». Riguardo all’ombra dell’avvelenamento sulle ultime tre carcasse, non si sbilanciano. Preferiscono attendere l’esito ufficiale dell’autopsia. «Ma non mi stupirei se fossero casi di avvelenamento», dice schiettamente il sindaco di Caldes (Val di Sole), Antonio Maini.
Il vicepresidente uscente Mario Tonina parla di un clima di esasperazione. «Non parlerei tanto di esasperazione, ma sicuramente il livello di richiesta di risposte è molto elevato e si manifesta in un forte trasporto emotivo», dice il primo cittadino Maini. Le persone chiedono risposte, che però ancora non sono arrivate. «Quanto questo sia collegato agli orsi deceduti non lo so. Ci saranno le indagini che lo diranno — prosegue il sindaco di Caldes — Certo è che in assenza di visibili azioni non mi stupirei se qualcuno avesse fatto un’azione volontaria, considerando il clima che c’è. Non si stupirebbe».
È più cauto Lorenzo Cicolini, sindaco di Rabbi e presidente della Comunità della Valle di Sole: «Aspettiamo i risultati ufficiali. Io non ho nessuna notizia». E poi aggiunge: «Nella popolazione c’è sicuramente un senso di impotenza perché abbiamo avuto un morto e non siamo riusciti ad eliminare il problema. Ora stiamo attendendo la formazione della nuova giunta provinciale».
A Bresimo, comune tra la Val di Non e la Val di Sole, tra i più delusi c’è sicuramente è il sindaco Ivo Dalla Torre. Nel suo territorio, lo scorso 11 ottobre, è stata ritrovata una carcassa di orso «ma nessuno mi ha avvertito — dice — La gente del mio paese mi chiamava, ma io non sapevo nulla. L’ho saputo su internet. Non è possibile una cosa del genere». «Non c’è dubbio — aggiunge — che la gente sia esasperata. Da noi gli avvistamenti sono continui: ce n’è stato uno il giorno dopo il ritrovamento della carcassa, poi altri due la scorsa settimana».
Ronzone è l’altro comune della Val di Non dove è stata ritrovato un orso morto. «La carcassa è stata recuperata a 1.500 metri di altitudine al confine con l’Alto Adige, in uno stato di avanzata decomposizione. Mi hanno detto che sarà difficile risalire alla causa esatta del decesso — spiega Marco Battisti, sindaco di Ronzone —La gente che vive la montagna è abituata alla presenza di lupi e orsi, ma ora sicuramente stiamo vivendo una fase in cui c’è molta preoccupazione. Direi che c’è un malessere diffuso».