La manifestazione

mercoledì 10 Maggio, 2023

Orsi, nuovo corteo il 21 maggio contro gli abbattimenti

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Gli attivisti porteranno in piazza lo studio di Nature
Orsi (Foto attivisti StopCasteller)

Domenica 21 maggio, dalle 14, gli attivisti della campagna StopCasteller tornano in piazza Dante, a Trento, con l’intento di diffondere uno studio di Nature che, sottolineano: «Ridimensiona la pericolosità degli orsi e smentisce l’utilità di abbattimenti e trasferimenti ai fini della sicurezza umana». Gli attivisti di StopCasteller avevano già fatto sentire la propria voce in passato, ma dopo gli eventi di cronaca che hanno interessato il Trentino, sono tornati a manifestare in piazza contro le scelte e le ipotesi di azione della politica. Gli attivisti tornano in strada con in mano lo studio, al quale Il T Quotidiano aveva dedicato già spazio nei giorni passati, con l’articolo a firma del giornalista Marco Ranocchiari.

Puntano il dito contro i politici, gli attivisti, affermando che: «La giunta Fugatti ha volutamente abbandonato e rifiutato progetti di educazione alla convivenza e fa terrorismo e disinformazione per soddisfare gli interessi delle lobby. Vergognosa anche la gestione dei rifiuti: in 15 anni posizionati solo 200 cassonetti su 400 e Zanotelli ha recentemente dichiarato un ritardo di ulteriori 5 anni, sino al 2028».

Lo studio internazionale del quale parlano gli attivisti e che è stato pubblicato sulla rivista Nature. «L’articolo – spigano gli attivisti della Campagna StopCasteller – analizza gli attacchi di orsi bruni su umani a livello mondiale tra il 2000 e il 2015 e dimostra che la comunità scientifica ha un atteggiamento del tutto diverso nei confronti degli orsi rispetto alla politica locale. Con questo lavoro di traduzione contribuiamo alla corretta informazione che è la base per una convivenza pacifica. Lo studio dimostra che gli attacchi di orsi sono rari. Le persone attaccate sono quasi sempre adulte: 99%, e uomini: 88%. Infatti, gli orsi non sono predatori di umani e non sono interessati ai bambini, che del resto si trovano meno spesso nelle aree abitate dagli orsi. Gli attacchi si verificano per lo più su persone sole: 63%, poiché i gruppi sono più rumorosi e individuabili dagli orsi i quali, per natura, evitano in ogni modo il contatto con l’essere umano».