il caso
mercoledì 29 Maggio, 2024
di Redazione
Dopo l’Enpa anche l’Associazione Bearsandothers ha presentato un esposto contro i responsabili del mancato soccorso all’orsetto deceduto sul monte Bondone, sul sentiero che da Garniga porta a malga Albi.
Domenica 12 maggio alcune persone avendo notato l’orsetto agonizzante, hanno allertato il servizio faunistico trentino che ha inviato il Corpo Forestale. Il 15 maggio l’orsetto, però, è deceduto, «perché chi è preposto al suo salvataggio lo ha abbandonato nel bosco volontariamente e senza alcuna cura veterinaria» si legge nella nota.
Dalle dichiarazioni del responsabile del servizio , a mezzo stampa, si riporta che: «Abbiamo ricevuto la segnalazione e ci siamo portati sul posto – spiega Giovannini – La priorità numero uno rimane quella di garantire la sicurezza delle persone e degli operatori». Per questo i contatti con il cucciolo, spiega il dirigente, devono essere tenuti al minimo. Il rischio che la madre fosse nei paraggi, e che potesse reagire in maniera aggressiva era alto. «Il cucciolo si trovava sulla strada. Gli operatori hanno provveduto a spostarlo e poi è stato fatto un presidio fino a tarda sera per controllare che non passassero altri escursionisti». Il cucciolo era in difficoltà, ma non c’è stato un intervento in questo senso. «Si l’animale non stava bene, probabilmente era un po’ debole – osserva Giovannini – A volte stanno fermi, ma la nostra indicazione è quella di stare lontani per non provocare le madri». Quindi l’animale non è stato visto da nessun veterinario.
A fronte di queste affermazioni e del comportamento adottato da chi è preposto alla tutela della fauna selvatica, ma ha ritenuto «deliberatamente e scientemente» di non chiamare un veterinario, unica figura titolata per decidere le sorti di un animale, l’associazione Bearsandothers ha depositato in Procura una denuncia per la presunzione dei seguenti reati:
– presunta omissione di soccorso
– presunta gestione fallace di “patrimonio indisponibile dello Stato”
– presunto danno erariale nei confronti dello Stato
– presunto abbandono di animale (art.727 c.p.)
– presunto abuso della professione di medico-veterinario
«Auspichiamo – conclude l’associazione – che vengano identificati i responsabili e che la giustizia abbia il suo corso, ricordando che chi gestisce foreste e fauna dovrebbe farlo nell’interesse della collettività e nella salvaguardia della biodiversità, e non per sostenere politiche di morte come le indicazioni chiare ed inequivocabili impartite dall’attuale governo provinciale trentino»