Tragedia di Caldes
domenica 9 Aprile, 2023
di Tommaso Di Giannantonio
Dalle fototrappole alla raccolta dei campioni di pelo. La caccia all’orso è partita. Si cerca il plantigrado che ha ucciso Andrea Papi nel pomeriggio di mercoledì. I forestali hanno circoscritto un’«area di crisi» di 500 ettari sul monte Peller, da Malè a Cles. Non c’è ancora la prova del dna «ma sappiamo che è un animale da 3 quintali», dice il dirigente generale del Dipartimento foreste e fauna della Provincia, Raffaele De Col. L’obiettivo è ricostruire nel modo più preciso possibile gli spostamenti degli esemplari. A dare il via alle operazioni l’ordinanza di abbattimento firmata due giorni fa da Maurizio Fugatti. Una decisione che fa già discutere. Ma il presidente trentino non arretra, anzi: fa sapere che è pronto a prendere altri provvedimenti drastici se non dovessero arrivare indicazioni da Roma su come dimezzare la popolazione di orsi in Trentino.
La cerchia dei sospettati
Al momento l’ordine di abbattimento pende su due orsi. Il primo è Mj5, il plantigrado che un mese fa ha aggredito Alessandro Cicolini in Val di Rabbi. Le ricerche dei forestali sono partite, ma in caso di cattura si dovrà attendere il parere, non vincolante, dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra). Mentre sull’orso che ha aggredito il runner di 26 anni vige l’«urgenza» della rimozione: non appena sarà rintracciato sarà abbattuto «al fine di tutelare la sicurezza pubblica». Non si ancora quale sia, ma «abbiamo ragionevoli indicazioni sulle dimensioni dell’animale – riferisce De Col – Sappiamo che è un orso adulto che pesa sui 3 quintali». Potrebbe essere anche lo stesso Mj5. L’identificazione genetica arriverà dai laboratori della Fondazione Edmund Mach entro domani, o al massimo martedì.
Le ricerche
Intanto i forestali sono già al lavoro. «Abbiamo individuato un’area di crisi di 5 chilometri quadrati (cioè 500 ettari, ndr) che copre il monte Peller sul versante di destra orografica – riferisce il dirigente del Servizio foreste, Giovanni Giovannini – L’area comprende superfici forestali e montane dei comuni di Cavizzana, Caldes, Terzolas, Malè e la parte sommitale del Peller, sopra Cles». Ossia la zona di Jj4, l’orsa che nel giugno 2020 attaccò padre e figlio, Fabio e Christian Misseroni. «Nell’intera area di crisi è realistica la presenza di una ventina di orsi – aggiunge Giovannini – Il fatto che questo orso si trovi all’interno di una comunità più grande complica le cose, ma stiamo lavorando per fare tutto il necessario per individuare l’animale».
A rendere ancora più difficili le operazioni il fatto che nessuno degli esemplari ha il radiocollare (si veda l’intervista sotto). Per questo motivo i forestali stanno già raccogliendo altri campioni biologici (peli, escrementi, urina) e le registrazioni delle fototrappole. Si cerca di ricostruire nei minimi dettagli, per quanto possibile, i percorsi degli esemplari. Naturalmente «saranno fondamentali i risultati genetici e se l’animale è già conosciuto dal nostro archivio riusciremo a circoscrivere ancora di più il raggio di azione», sottolinea il dirigente.
L’abbattimento
I forestali collocheranno alcune trappole a tubo nei punti in cui l’esemplare identificato passa più spesso. «Abbiamo più di una dotazione – dice Giovannini – L’orso entra nel tubo attratto da un’esca alimentare, o meglio dovrebbe entrare: ci sono soggetti più diffidenti». In ogni caso «eventuali esemplari catturati, indiziati di essere quello ricercato, potranno essere custoditi momentaneamente in cattività in attesa della conferma genetica della loro identità», si legge nell’ordinanza. In caso di conferma «si procede all’abbattimento con un’arma da fuoco», specifica il dirigente.
Il caso MJ5
Parallelamente continuano le ricerche di Mj5, l’orsa su cui pende un ordine di abbattimento non urgente. «Non è facile ricostruire lo spostamento dell’animale perché a differenza delle femmine, che cercano di stare sempre nel luogo di nascita, i maschi si muovono molto di più, specialmente nel periodo degli amori, cioè quello attuale, e dopo il letargo, perché vanno alla ricerca di cibo», dice Giovannini. La giunta provinciale ha inoltre fatto sapere che firmerà altre ordinanze per Jj4 e M63. Servirà il parere non vincolante di Ispra, ma «abbiamo avuto rassicurazioni verbali sull’accoglimento anche di queste richieste», riferisce Fugatti.
La scelta su Life Ursus
Ieri mattina il governatore ha incontrato tutti i sindaci della val di Sole a Malè. «Fin dall’inizio di questa tragedia abbiamo trovato una grande unità del territorio e dei suoi rappresentanti, che con senso di responsabilità istituzionale hanno dimostrato la volontà di affrontare congiuntamente la questione in merito alle soluzioni operative», ha dichiarato al termine della riunione. E sulla scelta di dimezzare la popolazione di orsi «mi auguro che ci sia una collaborazione da parte degli enti competenti, finora recalcitranti – conclude il governatore – Se non ci dicono come fare, procederemo per tutelare la sicurezza pubblica». Quindi con altri ordini di abbattimento.
la storia a lieto fine
di Redazione
Un gesto di grande professionalità e coraggio quello che ha visto oggi protagonisti due professionisti del Santa Chiara intervenuti per aiutare la piccola nata durante la corsa in ospedale