Reazioni
mercoledì 17 Luglio, 2024
di Tommaso Di Giannantonio e Gianfranco Piccoli
Ora il sistema turistico trentino teme ripercussioni. «La situazione è delicata», dice Maurizio Rossini, amministratore delegato di Trentino Marketing, la società strumentale della Provincia che si occupa della promozione del territorio. Nell’era digitale le notizie circolano velocemente e possono acquisire facilmente una grande risonanza. Ieri l’aggressione da orso ai danni di un turista francese di 43 anni, oltre ad essere stata riportata dai principali organi di informazione italiani, è rimbalzata anche sui siti web dei quotidiani francesi come Le Parisien.
Attenzione sui social
Nella primavera dello scorso anno, dopo l’attacco mortale ai danni di Andrea Papi a Caldes, Trentino Marketing aveva provveduto a rimuovere le immagini dei boschi fitti dagli spot promozionali del territorio. La paura dell’orso rischia di creare un effetto negativo in termini di presenze. Può indurre i turisti a indirizzare la propria scelta su altre destinazioni. Trentino Marketing aveva cominciato a utilizzare anche dei software per tracciare in tempo reale il sentiment dei potenziali ospiti sui social. Come? Attraverso l’analisi delle interazioni degli utenti sulla parola «orso».
Ora la campagna di monitoraggio riparte. «La situazione è delicata — spiega appunto Rossini — Al momento non avvertiamo particolari effetti sui portali o sui canali ufficiali. Nel contempo prosegue l’informazione sui comportamenti da tenere nei luoghi frequentati dall’orso».
La campagna informativa
Già dallo scorso anno, infatti, Trentino Marketing aveva realizzato un vademecum in collaborazione con il Servizio faunistico della Provincia su tutte le norme da rispettare nei boschi e in caso di incontro ravvicinato con l’orso. «Il materiale informativo viene distribuito a tutti gli ospiti attraverso le Apt (Aziende per il turismo)», dice l’amministratore delegato di Trentino Marketing. A livello informativo «c’è anche tutta l’attività di cartellonistica portata avanti dalla Provincia». Nel dettaglio, nelle scorse settimane sono stati distribuiti circa 700 nuovi cartelli sull’orso. Rispetto al passato è stata aggiunta l’indicazione di chiamare il numero unico per le emergenze 112 in caso di avvistamento o segnalazioni. Inoltre è stato aggiunto un Qr code: il visitatore può inquadrare il codice con il proprio smartphone per poi essere rimandato al sito istituzionale del Servizio faunistico della Provincia dedicato ai grandi carnivori e alle regole di coesistenza con l’orso.
Garda Trentino preoccupato
Ma al netto di tutte queste precauzioni, la preoccupazione rimane. «Se temiamo ripercussioni? La preoccupazione c’è — ammette Rossini — Per il momento monitoriamo la situazione». Intanto, già a partire dal mesi scorsi, arrivano richieste di informazione sulla presenza dell’orso da parte dei turisti. «Non sono molte, ma arrivano, anche dall’estero», conclude.
Didascalico Silvio Rigatti, presidente dell’Azienda per il turismo Garda Trentino. «La preoccupazione c’è, ma, come mi è stato confermato, gli organi preposti non sono fermi. C’è la volontà di risolvere il problema. Mi auguro lo facciano subito».
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